Profughi islamici protestano perché hanno le porte rosse

Vox
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Il ministero degli Interni britannico ha deciso di aprire un’inchiesta. Su cosa? Su un caso piuttosto ridicolo: le case ‘marchiate’, dei profughi ospitati a spese dei contribuenti inglesi, nel Nord-Est dell’Inghilterra.

I clandestini alloggiati in queste abitazioni protestano, perché hanno le porte rosse, e temono di diventare oggetto di insulti e atti vandalici. Tutte queste case hanno infatti la porta dipinta di rosso. “Come le stelle gialle sulle maniche degli ebrei”, blatera lo scandalistico Daily Mail, riprendendo le proteste di un deputato locale. I profughi, tutti maschioni islamici, parlano di “Germania nazista degli anni ’30”.

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Il Times, bibbia dei sepolcri imbiancati dell’accoglienza, arriva a denunciare una “politica segreta di apartheid”.
Gli alloggi sarebbero in gran parte di proprietà di Stuart Monk, la cui azienda, Jomast, è subappaltatrice per il gruppo di sicurezza G4S, che ha stipulato un accordo proprio con il ministero dell’Interno sui richiedenti asilo nel Nord-Est dell’Inghilterra.
“Sono molto preoccupato dalla questione e ho chiesto a funzionari del ministero di condurre una inchiesta interna urgente sulle abitazioni dei richiedenti asilo nel Nord-Est”, ha detto il sottosegretario all’Immigrazione. “Se troviamo prova di discriminazioni nei confronti dei richiedenti asilo, affronteremo subito il problema, nessun comportamento del genere sarà tollerato”.

I cittadini, non hanno il diritto di sapere dove sono i cosiddetti profughi, del resto, sono solo cittadini. Quelli che li mantengono, per poi vedersi stuprare le figlie. Ci stanno invadendo, anche mentalmente.