Paesi Est ribadiscono no ai profughi

Vox
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I quattro paesi del Gruppo di Visegrad (V4) riunitisi a Praga per un vertice dei ministri dell’Interno, hanno ribadito il loro no al sistema delle quote di accoglienza dei profughi imposto dalla Commissione Ue. La loro contrarietà è stata espressa nel documento unitario che i quattro ministri hanno sottoscritto su richiesta del rappresentante polacco, Mariusz Blaszczak. Un modo anche per sottolineare come Repubblica ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria, sul tema delle crisi migratoria, vogliono trattare in modo compatto con Bruxelles.
Il cosiddetto blocco dell’Est vuole siano difese le frontiere esterne Ue e potenziati subito i rimpatri dei clandestini.

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Cresce nella Repubblica ceca il fronte anti migranti. Alle dichiarazioni del presidente Milos Zeman – il quale due giorni fa ha definito “impensabile integrare i profughi provenienti dai Paesi islamici” – si aggiungono quelle del vicepremier Andrej Babis, secondo il quale la Repubblica ceca non può accogliere migranti dai Paesi mediorientali.
“Non abbiamo obblighi in tal senso e secondo me non possiamo neanche farlo. Abbiamo già tanti problemi in casa – con tanti cittadini che vivono ai limiti della miseria – da non poterci occupare anche dei profughi”, ha detto il vice premier.

Le posizioni del capo dello stato Zeman non sono una novità e coincidono con quelle espresse dall’assoluta maggioranza della popolazione di questo Paese, secondo i sondaggi con percentuali che sfiorano l’80%.