E’ panico meningite: morto a Ferrara, casi a Bologna e “fenomeno inspiegabile in Toscana”

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Kristian Gobbetti è domenica sera all’ospedale di Ferrara per le complicanze da meningite, contratta circa 20 giorni fa. Era stato ricoverato il 30 dicembre del 2015.
Residente da un decennio a Montanaso Lombardo, tra Lodigiano e Sudmilano, era sposato e aveva due figli piccoli. L’uomo aveva accompagnato la moglie dai parenti a Formignana per le festività natalizie.

Dove Meningite è endemica
Dove Meningite è endemica

Intanto, a Bologna, dopo il verificarsi di due casi di Meningite a breve distanza l’uno dall’altro, l’ultimo ha interessato una studentessa fuorisede di Alma Mater, l’argomento è approdato in sede di Question Time in Comune, dove l’assessore con deleghe alla salute, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d’attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord), che chiedeva “all’Assessore, al fine di evitare falsi allarmismi, se e quale strategia comunale sia stata osservata per prevenire la diffusione di questa malattia, altamente contagiosa, considerato che la ragazza affetta da meningite frequentava le aule universitarie dell’Alma Mater”. Il Comune ha, ovviamente, tranquillizzato.

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Mentre in Toscana, l’assessore alla salute parla delle indagini e delle misure messe in atto dalla Regione contro la diffusione del meningococco C, e dice non esserci una epidemia di meningite in Toscana, ma un “fenomeno che riusciamo a spiegare ancora poco, e che colpisce la Toscana più delle altre regioni e più degli anni passati, in zone anche abbastanza delimitate”.

E’ un mistero:

Cintura meningococcica
Cintura meningococcica

“Stiamo cominciando a fare anche dei tamponi alle persone che si vaccinano, per valutare tutta la tematica dei portatori sani – spiega l’assessore Saccardi -. siamo di fronte ad attacchi molto virulenti e cerchiamo di porre l’attenzione massima nell’interesse della salute delle persone, però ancora la soluzione del vaccino è quella migliore”. Secondo Saccardi, se sarà necessaria la profilassi antibiotica anche per i vaccinati “lo decideranno le aziende sanitarie sulla base della tipologia del contatto con la persona infettata: però i nostri dati ci dicono ancora oggi che la vaccinazione offre uno schermo almeno entro un raggio sui 10 anni”.