Minacce di morte al sindaco: “Lei pensa solo al popolo italiano, la colpiremo”

Vox
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Lei pensa solo al popolo italiano. E per questo ha un atteggiamento razzista. Se non cambierà comportamento nei confronti degli altri popoli, ci saranno gravi conseguenze per la sua persona“. È l’incredibile lettera minatoria ricevuta da Gabriele Tasso, il sindaco di San Pietro Mussolino (Vicenza).

Per i terroristi dell’accoglienza, aiutare gli italiani merita la morte. La sua colpa principale sembra essere quella di avere inviato pattuglie di controllo in zone degradate dalla presenza di numerosi immigrati. E quindi spacciatori. Il che svela la saldatura tra accoglienza e criminalità diffusa.

Il 26 dicembre alcuni cittadini del comune di 1630 abitanti (di cui 270 stranieri, troppi) hanno notato una pacco indirizzato al primo cittadino: “I carabinieri – dice il sindaco Tasso – aperto il pacco con le dovute cautele, hanno trovato una lettera scritta a mano in stampatello minuscolo, senza né data né firma. È un foglio bianco, un A4. Conteneva alcune minacce nei miei confronti. Era scritta in italiano, tra l’altro con qualche imperfezione. E si rivolgeva direttamente al sindaco Tasso. Faceva riferimento al mio comportamento, al fatto che mi preoccupo soltanto del popolo italiano e questo atteggiamento farebbe di me un primo cittadino razzista. Mi intimava di non comportarmi più in questo modo nei confronti di tutti quei popoli che non sono il ‘mio’, altrimenti ci saranno gravi e inevitabili conseguenze per la mia persona”.

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“Non ho idea di chi abbia compiuto questo atto e scritto certe parole minacciose – ha continuato il sindaco – in questi giorni sono in continuo contatto con i carabinieri e ho informato dell’accaduto il Prefetto di Vicenza. In famiglia all’inizio un po’ di preoccupazione c’è stata, ma io sono tranquillo. E non ho certo cambiato le mie abitudini per quello che è accaduto. Chi decide di fare il sindaco, fa una scelta responsabile e sa di poter andare incontro anche ad episodi spiacevoli come questo”.

“In seguito ad alcune segnalazioni dei cittadini – racconta – da tempo ci sono un paio di strade del paese, zone ad alta concentrazione di immigrati, che sono state sottoposte a controlli serrati e che vengono costantemente monitorate dalla polizia locale – spiega ancora Tasso – per questioni di decoro urbano ma anche per irregolarità anagrafiche e di residenza degli stranieri. Una situazione di abbandono che esisteva da tempo. Forse i controlli hanno dato fastidio a qualcuno. L’ultimo monitoraggio importante è stato un mese fa. E questo mi fa pensare. Tra l’altro le sanzioni sono state poche rispetto a quelle che si sarebbero potute fare, perché abbiamo cercato comunque di trovare soluzioni ragionevoli alle problematiche emerse durante i controlli”.

“Una pistola? Sì, ce l’ho a casa con regolare porto d’armi – racconta – ma non certo per autodifesa. Sono appassionato di tiro e vado spesso al poligono, è una passione che ho da sempre”

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