La sodomizzazione islamica dell’Europa

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Nuovo articolo di Blondet:

I “siriani” hanno capito: l’UE è femmina. Dunque stuprabile.

Che disastro, che crollo, che devastazione delle belle certezze del politicamente corretto; un colpo alla dittatura benpensante, l’antirazzismo che collide col femminismo. L’analisi è di John Laughland, uno dei maggiori filosofi della politica e profondi critici della postmodernità, in un commento all’aggressione sessuale di massa dei medio-orientali a Colonia. Il titolo – “Antirazzismo e femminismo, due valori incompatibili?” – non dice abbastanza.

Non si tratta solo dei due “valori” (da intendere con ironia) della nostra “civiltà” (ironia doppia), ma della devastazione del Sistema, dalla brutale catastrofe dell’intero mondo dell’immaginario neutro, rassicurante e sanitizzato che ci è stato imposto come “civiltà” ed è la dittatura totale – osiamo dirlo – delle donne. Precisamente, delle castratrici.

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Lo “scontro di civiltà” (detto con ironia) fra l’Europa e l’Islam ha mostrato tutta la sua ridicola virulenza proprio nella relazione sessuale: la scoperta che i giovani maschi siriani, invece di essere grati e buoni da poveri profughi educati e riconoscenti, abbrancano le donne e se le fanno. Ora, dice Laughland, se “gli attentati terroristici resteranno senza dubbio eventi eccezionali, il rapporto uomo-donna riguarda la vita quotidiana”. Da affrontare ogni giorno.

Come? Perché come si può constatare “L’Europa in generale, e soprattutto la Germania, coltivano da decenni la femminizzazione della cultura politica e sociale. L’Unione Europea si definisce oggi soltanto in termini di virtù femminee: la pace, la non-violenza, la rinuncia ad una politica di potenza, la fine di tutte le gerarchie in politica, il consenso, l’omosessualità. Per le virtù cosiddette mascoline, coraggio, onore, non c’è più posto. Il concetto di paternità politica, che si esprime attraverso concetti come patria, è stato bandito dal discorso post-nazionale ed anti-nazionale della costruzione europea”.

Verissimo ritratto. Qualche mese fa’ m’è capitato di ascoltare da Massimo Cacciari il proposito che, invece di una “Europa delle patrie” (come la voleva De Gaulle) lui preferiva “L’Europa delle matrie”: senza voler riconoscere che di “matrie”, di madri, ne abbiamo fin troppe, dalla Mafia alla Chiesa alla UE stessa, ed proprio il padre che ci manca.

Ora, continua Laughland, la Merkel incarna in sé perfettamente la “matria”, la femminilizzazione neutralizzata. “Donna sposata che ha scelto di non avere mai figli, deve la sua popolarità sia alla sua personale mediocrità (non fa’ paura a nessuno e dunque l’elettore medio si può riconoscere in lei) sia al suo soprannome, Mutti (mamma) che esprime il suo profilo politico di madre rassicurante del paese”. Ritratto spassoso della (a)sessualità della Cancelliera, che andrà completato dalle voci che vogliono che il marito della Mutti sia un omosex, mentre su lei stessa circola un’aura vaga di lesbismo: il che ne fa’ un’ancor più perfetta epitome dei “valori gender” che ci dominano: le donne coccolano i gay e vogliono uomini “neutri”, hanno svirilizzato non solo la cultura ma proprio i maschi europei, fino a renderli degli impotenti, degli eterni adolescenti-figli che fuggono le responsabilità, o dei masturbatori da video-porno; salvo poi lamentarsi perché quando “lei” glielo ordina, lui non si trasforma in irsuta belva del sesso dalla impetuosa erezione selvaggia; a comando, per poi rientrare addomesticato nei ranghi quando lei ha da fare. [Continua…]

E’ in atto un’evidente sodomizzazione dell’Europa. Un continente senza maschi. Che danza allegramente tra matrimoni gay e immigrazione.