L’affaire delle mail di Hillary Clinton tocca l’Italia. In alcune delle mail diffuse in questi giorni infatti, l’allora Segretario di Stato americano parla dell’attaco alla Libia. Degli interessi soprattutto francesi: ricorderete che allora furono Blair e Sarkozy, ma soprattutto quest’ultimo, a volere la guerra.
Il primo più per ‘seguire da vicino’ il secondo, e i suoi interessi. Il secondo, come rivelano le mail di Clinton, proprio per interessi nazionali ma anche privati.
E fu il caos. Caos che ancora oggi ha effetti devastanti. Caos, che potrebbe avere effetti catastrofici se Isis continua ad avanzare.
Scrive Scenarieconomici.it in un articolo che avrebbe dovuto avere più risonanza mediatica:
Sono oramai note – ai più avveduti – le vere ragioni dell’attacco a Gheddafi del 2011 da parte di Sarkozy e Blair e della NATO, al fianco di una titubante ma obbediente Italia, attacco militare che portò alla morte del dittatore libico e all’attuale caos di tipo ‘irakeno’ alle porte di casa nostra […]
Le vere ragioni dell’ennesimo disastro geopolitico in terre di petrolio – in sintesi, un attacco all’Italia e ai nostri interessi per mano degli ‘alleati’ francesi e inglesi – sono però note oggi in maniera completa attraverso alcune delle 3.000 email di Hillary Clinton pubblicate dal Dipartimento di Stato il 31 dicembre scorso su ordine di un tribunale.
Email che delineano con chiarezza il quadro geopolitico ed economico che portò la Francia e il Regno Unito alla decisione di rovesciare un regime stabile e tutto sommato amico dell’Italia: due terzi delle concessioni petrolifere nel 2011 erano dell’ENI, che aveva investito somme considerevoli in infrastrutture e impianti di estrazione trattamento e stoccaggio. […]
La email UNCLASSIFIED U.S. Department of State Case No. F-2014-20439 Doc No. C05779612 Date: 12/31/2015 inviata il 2 aprile 2011 dal funzionario Sidney Blumenthal (stretto collaboratore prima di Bill e poi di Hillary) alla allora segretaria di stato USA Hillary Clinton, dall’eloquente titolo “France’s client & Qaddafi’s gold”, racconta i retroscena dell’intervento franco-inglese […]
1. Il desiderio di Sarkozy di ottenere una quota maggiore della produzione di petrolio della Libia (a danno dell’Italia, NdR),
2. Aumentare l’influenza della Francia in Nord Africa
3. Migliorare la posizione politica interna di Sarkozy
4. Dare ai militari un’opportunità per riasserire la posizione di potenza mondiale della Francia
5. Rispondere alla preoccupazione dei suoi consiglieri circa i piani di Gheddafi per soppiantare la Francia come potenza dominante nell’Africa Francofona.
Ma la stessa mail illustra un altro pezzo dello scenario dietro all’attacco franco-inglese, se possibile ancora più stupefacente, anche se alcune notizie in merito circolarono già all’epoca.
Un attacco come quello alla Libia, risponde sempre a interessi molteplici di diversi attori. In questo caso, oltre agli interessi francesi, c’erano sicuramente quelli della Sinarchia globale: aprire il corridoio libico che dopo l’accordo con l’Italia aveva bloccato gli sbarchi, era essenziale nella strategia di meticciamento portata avanti dall’élite globale. E’ il piano Kalergi.