Una poliziotta britannica è finita in un incubo legale. Il suo bambino le è stato tolto mentre era in visita a New York.
Tutto inizia una sera, la donna viene arrestata per avere lasciato il bambino da solo in una stanza d’albergo. Alla fine viene rilasciata e le accuse contro di lei fatte cadere, ma intanto il bambino è stato affidato: ad un’attivista gay.
Louise Fielden, 42 anni, di Londra, è stata così costretta a tornare a casa senza il proprio bambino e intraprendere una battaglia legale. La donna, a ragione, definisce suo figlio di 15 mesi, Samuel, come ‘prigioniero in un paese straniero’.
La madre ha presentato una denuncia alla corte federale per cercare di riavere il figlio, che da aprile è in mano a una certa Sue Senna (foto), attivista gay nota negli ambienti dei gay pride.
Questo è quello che accadrebbe in Italia, una volta approvata la legge Cirinnà. Con una scusa qualsiasi, un magistrato attivista vi prenderà i figli, per darli ai gay.
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