Oscena la protervia del non eletto dal popolo e dei suoi galoppini nominati. Sui cartelli di Pontoglio, entrano a gamba tesa il Partito Democratico e i suoi prefetti.
L’ultimo aggiornamento sulla vicenda riguarda il deputato del Partito Democratico Luigi Lacquaniti, firmatario assieme ad altri 16 parlamentari di una interpellanza presentata al Ministero dell’Interno.
Ieri, questo Lacquaniti ha incontrato il Prefetto di Brescia Valerio Valenti e, a margine dell’incontro, ha rivolto alla stampa una nota secondo la quale ci sarà la rimozione dei cartelli.
“Il Prefetto ci ha informato che la questione presenta due aspetti rilevanti: uno di natura penale ed uno di natura burocratica procedurale. Sotto l’aspetto penale la Digos è stata investita della questione, ha già effettuato i rilievi di sua competenza sul campo in merito ai contenuti dei cartelli contestati, ed ha trasmesso il fascicolo alla magistratura che valuterà in piena autonomia le azioni di sua competenza. Sotto l’aspetto procedurale – continua la nota emessa da Laquaniti – il Prefetto, documentazione alla mano che ci è stata mostrata, ha rilevato come i cartelli non siano per nulla conformi al codice della strada e che quindi vadano rimossi. Il Prefetto stesso ha già scritto in tal senso al Sindaco, e in mancanza subentrerà direttamente il Ministero, sia intimando al Sindaco di procedere alla rimozione, sia eventualmente provvedendo direttamente”.
Ricordiamo che i deputati del PD come questo Laquaniti sono tutti abusivi, perché eletti con un premio di maggioranza incostituzionale. Che la Stasi Digos si permetta di indagare su dei cartelli è non solo demenziale, è criminale.
Comunque chiarisce l’ideologia del PD: contro la cultura e le tradizioni locali, tanto da volere togliere i cartelli che la difendono.