Profughi in rivolta perché finito il pollo: “Uova e formaggio? A noi?”

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Nella giornata di ieri, lunedì 4 gennaio, presso la struttura di accoglienza per cosiddetti profughi di Marco, a Rovereto, si è svolta una protesta da parte dei richiedenti asilo riguardante la tipologia e la quantità di cibo messa a loro disposizione durante i pasti quotidiani.

Durante la cena, i pakistani si sono lamentati del fatto che durante il pasto la carne di pollo fosse terminata. Inqualificabile! Allora, sono state loro proposte in alternativa delle uova con il formaggio. Non lo avessero mai fatto. La proposta è stata rifiutata con sdegno dagli ospiti, che innervositi, hanno violentemente protestato contro i responsabili del centro di accoglienza.

Tanto da costringere l’arrivo di una pattuglia della polizia, per contenere le intemperanze dei migranti, che si sarebbero calmati, solo quando i responsabili del centro hanno garantito loro che nel menù non si sarebbero più verificate in futuro simili “carenze gastronomiche”.

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«Incredibile, di fronte alla crisi economica di numerose famiglie trentine – protesta Maurizio Fugatti, segretario trentino della Lega – che non dispongono di colazione, pranzo e cena pagati dalla collettività, bensì dal lavoro e dai sacrifici quotidiani».

Preso atto di quanto successo, la Lega ha subito depositato un’interrogazione per avere chiarimenti. Non serve a nulla, servono misure drastiche. E ci siamo capiti.

Il campo dei richiedenti asilo di Marco di Rovereto è il più affollato del Trentino e conta ad oggi 322 presenze.( il 35,5% di tutti tutti i migranti presenti sul territorio). La provincia autonoma di Trento sta investendo circa 450mila euro per costruire nel campo le casette per i migranti.