Stuprata da 8 profughi eritrei ospitati in condominio

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La vittima stava aspettando un amico nella tromba delle scale, quando è stata trascinata in un appartamento dagli 8 africani ospitati nel palazzo.
Una volta dentro, è stata gettata a terra, immobilizzata e stuprata brutalmente.

Alla fine dello scorso anno è iniziato il processo contro otto profughi eritrei di età compresa tra i 19 e i 26 anni, che secondo la Corte “hanno crudelmente e spietatamente” violentato in un condominio una donna di 45 anni.

Quando è stata interrogata dalla polizia, ha detto: “Mi sentivo come se ci fossero mani e dita dappertutto. Le dita mi penetravano, nella vagina, nell’ano. Mi facevano molto male. Potevo sentire le unghie”. Poi ha aggiunto che ha sentito gli eritrei ridere e parlare nella loro lingua mentre la violentavano. “Sembravano divertirsi nel vedermi soffrire”, ha detto, in lacrime, la donna.

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Quando due dei profughi hanno iniziato a litigare per chi dovesse essere il prossimo a stuprarla, lei ha cercato di fuggire, ma uno dei due l’ha colpita alla testa ed è caduta a terra svenuta. Ripresi i sensi, è riuscita a scappare da una finestra e a raggiungere un vicino.

Come racconta il giornale locale, la Corte distrettuale di Falun ha stabilito che molti immigrati hanno partecipato allo stupro di gruppo, ma il procuratore distrettuale non è stato in grado di indentificarli come gli autori. Pertanto, solo uno di loro è stato incriminato per stupro aggravato e condannato a 5 anni di reclusione. Gli altri sono stati condannati a 10 mesi di carcere per aver contribuito a coprire un grave reato. Scontata la pena, sarà loro consentito di rimanere in Svezia.

Poi vi chiedete perché vengono in Europa. La Disneyland degli stupratori.