Sauditi impiccano 47 dissidenti, violenze in Bahrein

Vox
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Quarantasette dissidenti politici sono stati giustiziati in Arabia Saudita. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno saudita secondo quanto riferisce al Arabiya. Le persone messe a morte erano state condannate per aver progettato e compiuto attacchi terroristici contro civili. In realtà, sono i membri della rivolta sciita.

Tra loro c’è anche il religioso sciita Nimr al-Nimr, che era stato condannato a morte l’anno scorso per sedizione. Nel 2015, secondo varie organizzazioni umanitarie, in Arabia saudita sono state eseguite 157 condanne a morte.

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Tensione in Bahrain dopo l’esecuzione del leader sciita Nimr al-Nimr in Arabia Saudita. La polizia ha sparato lacrimogeni contro diverse decine di persone scese in piazza per protestare, con cartelli con le foto del religioso ucciso, hanno riferito testimoni oculari ripresi dai media locali. Gli incidenti si sono verificati in un villaggio ad ovest della capitale del piccolo Stato del Golfo a maggioranza sciita, ma retto da una monarchia sunnita sostenuta dai carri armati sauditi.

E’ l’ennesimo episodio della faida tutta islamica tra sunniti e sciiti. Ma i sunniti piacciono (pagano) ai politici occidentali, non ostante siano i creatori di ISIS e di quasi tutti i gruppi terroristici islamici, quindi possono massacrare chi protesta.

Durante le ‘primavere arabe’ del 2011, mentre si bombardava Assad perché difendeva le minoranze religiose dai sunniti in Siria, si faceva nulla per fermare il massacro degli sciiti che protestavano in Bahrein e che venivano schiacciati dai blindati sauditi. Miracolo dei petrodollari.