A Biella italiano dorme al gelo, Sindaco cerca lavoro per i pakistani

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Il rinnovo è alle medesime condizioni dell’ultima marchetta siglata a settembre: l’associazione incaricata dalla Prefettura di gestire il centro è il consorzio di coop Il Filo da Tessere.

La scuola di via Coda era stata concessa per la prima volta a maggio. Il Comune di Biella, unico in provincia, ha aperto prima le porte dello stabile chiavazzese e poi, in autunno, quelle dell’ex sede dell’Atap, trasformata da rifugio d’emergenza per i clandestini pakistani arrivati in città a sistemazione organizzata, affidata al Consorzio Iris. Ci mangiano i tanti.

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Sentite cosa dice l’assessore alle politiche sociali, tal Francesca Salivotti: “Il prossimo passo sarà formalizzare la nascita di un’associazione, seguita da Il Filo da Tessere, che farà da tramite tra i profughi e i “committenti” dei piccoli lavori”.

 

Cercano lavoro per i sedicenti clandestini, che sostituiscono gli italiani e costano poco, visto che sono gli stessi italiani a mantenerli con vitto, alloggio e paghetta quotidiana. Vomitevole.