Preti Friuli: “Corani e statue indù nelle scuole”

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Dodici sedicenti preti, alla Don Gallo per capirci, hanno presentata la richiesta, con una lettera al Centro Balducci di Zugliano, nell’Udinese, in occasione dell’edizione 2015 della kermesse intitolata “preti di frontiera”, per chiedere la presenza nelle scuole di corani, buddha d’oro, statue della dea kali e altre immagini che rappresentano le varie religioni.

“Si sono accese di recente polemiche sulla presenza di simboli religiosi nelle scuole. Noi esprimiamo la convinzione dell’importanza di affermare la laicità, come dimensione di partenza per tutte le persone nelle scuole, nella politica, nelle istituzioni. I simboli e i canti religiosi delle diverse culture e fedi possono quindi diventare un’educazione continua. Avvertiamo tutto il resto come povertà culturale e spirituale e anche come grossolana strumentalità”.

“Sì al crocifisso nelle aule e sì al presepe a Natale – ci concede don Pierluigi Di Piazza – ma diciamo di sì nel contempo ai simboli del Ramadan o di altre importanti ricorrenze di diverse religioni.”

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“Si deve evidenziare con tristezza – si legge nella lettera – la scarsa disponibilità all’accoglienza dei Comuni del Friuli Venezia Giulia: pare proprio che la memoria storica dell’emigrazione poco o nulla insegni e neanche l’esperienza di solidarietà nel periodo successivo al terremoto del 1976”.

“Non entriamo nel merito se e come le comunità parrocchiali della nostra regione abbiano accolto l’invito di papa Francesco rivolto a tutte quelle dell’Europa. Ciascuna, a cominciare da quelle in cui viviamo come preti, risponderà al Vangelo di Gesù: ‘Ero forestiero e mi avete, o non mi avete accolto’.”

Ma era, non c’erano milioni di Gesù forestieri, e noi non moltiplichiamo pani e pesci. E poi, dopo qualche giorno, l’ospite va, non rimane con una sanguisuga. Smettete di piegare il Vangelo al vostro fanatismo nichilista da quattro soldi. Anzi: da 35 denari.