Una frana ha sommerso 18 edifici in un’area industriale alla periferia di Shenzhen, nel sud della Cina. Lo riferisce il ministero per la Pubblica sicurezza. Sette persone sono già state tratte in salvo ma si contano 59 dispersi. L’area ricoperta dal fango è di 20mila metri quadrati e oltre 900 persone sono state evacuate.
Drone footage shows the devastation a landslide caused in Shenzhen on Sunday morning. 41 still reported missing. pic.twitter.com/6zv8YBgRBy
— Patrick Boehler 包蟠睿 (@mrbaopanrui) 20 Dicembre 2015
E’ un altro esempio della tumultuosa e catastrofica ‘crescita’ cinese. Il ‘miracolo’ cinese è tutto un bluff. Il settore immobiliare è drogato da prestiti che somigliano più ad uno schema ponzi che ad un sano sistema di sviluppo: è più un mezzo per ottenere soldi creati ex nihilo che un modo per costruire. I palazzi sono, in questo senso, un ‘effetto collaterale’ necessario per l’ottenimento di finanziamenti che non saranno mai restituiti, non il fine.
E quindi, pur di costruirli, non si è badato e fatto attenzione a nulla. Né al terreno dove si costruivano, né alla qualità dei materiali.