Gianluca Casseri, un uomo normale: trasformato in “assassino” dalla società multietnica.

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Ve lo ricordate, Gianluca Casseri? Un uomo normale trasformato in “assassino” dal degrado della società multietnica.

Sono passati 4 anni, dalla tragica fine di un uomo spinto ad uccidere, dalla disperazione di dover vedere la bellezza della propria città sfiorire giorno per giorno, preda di spacciatori e venditori abusivi.

Scrivemmo allora questi articoli:

http://identità.com/blog/2011/12/13/un-giorno-ordinario-nella-societa-multietnica

http://identità.com/blog/2011/12/15/la-torre-di-babele

Da allora non è cambiato nulla. Anzi, tutto è peggiorato. Il degrado è aumentato, a Firenze e in ogni angolo d’Italia l’entropia cresce. L’assedio si fa più pressante. Ogni giorno, un governo non eletto inonda le nostre coste di clandestini.

Gli Italiani sono ormai assediati nelle loro case da una presenza sempre più ingombrante, e sempre più irrispettosa, di comunità fameliche e in-integrabili. Sempre che l’integrazione sia qualcosa di auspicabile, e non lo è.

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Casseri è un assassino. Ma Casseri è anche una vittima della società multietnica imposta ad una popolazione contraria a questo terrificante esperimento in vivo. Casseri non ha retto al vedere le bellezze della sua città stuprate quotidianamente da un’orda di estranei che col ricatto del “razzismo” spaccia, stupra, aggredisce e vende merce contraffatta. Che la sua fosse la disperazione di un uomo che sta perdendo ciò che ama, e non il freddo calcolo di un assassino, è nell’esito finale: il suicidio.

Quando togli ad un uomo i cardini dell’esistenza, non aspettarti una reazione “normale”, per questo Casseri è la società nel suo complesso tra qualche anno: sempre più violenta, perché sempre più spogliata dei punti di riferimento essenziali.

La società multietnica ha in sé il germe della violenza, perché ha in sé il germe della confusione. L’uomo senza punti di riferimento ha due strade: la violenza verso gli “altri”, e la violenza verso se stesso. Casseri, nelle sua disperazione, ha percorso entrambe le strade. Tragicamente.
I responsabili morali della sua azione sono gli architetti dell’immigrazione. Furono, allora, i Riccardi e i Fini, i Napolitano e i Bersani. Perché detto semplicemente: quegli spacciatori senegalesi che ogni giorno vedeva, non dovevano essere lì, dovevano essere a casa loro.

Ora gli xenofili hanno due strade possibili: la prima, quella che amano, dice “più immigrazione”, e li porterà alla violenza. La seconda, quella che noi amiamo, dice “stop immigrazione”, ed eviterà i mille Casseri di domani. Uomini normali trasformati in assassini dalla disperazione.

Fate la vostra scelta.

Fonte: Identità.com