Storia di Mohammed, il non profugo che manteniamo in hotel e ci deride

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“So benissimo che non otterrò mai lo status di rifugiato, ma nel frattempo io faccio domanda e ottengo i benefit concessi ai richiedenti asilo”.

Come spiega a chi lo intervista, basta presentarsi agli uffici della Questura di una città italiana e fare richiesta dei moduli per i richiedenti asilo. Poi inoltri la domanda. Il gioco è fatto. Per almeno due anni vieni ospitato in hotel, tutto compreso: vitto, alloggio, schede telefoniche, cure sanitarie anche specialistiche e, se non hai grandi spese, una discreta paghetta quotidiana per i piccoli vizi.

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Mohammed ha vent’anni. Ed è algerino. Non esattamente un paese in guerra, l’Algeria. Ha lasciato il suo Paese per venire a farsi curare gratis in Italia. A causa di rapporti omosessuali non protetti – più comuni di quanto si pensi, in Nordafrica -, è sieropositivo e ha bisogno di prestazioni mediche che non potrebbe pagare e a cui non avrebbe diritto, ma che otterrà. Risiede, a spese nostre, in un hotel vicino Milano.

Dicevamo un paio di anni, perché poco importa provenga da un Paese dove la guerra non c’è, perché ogni richiesta deve essere vagliata singolarmente, e così l’attesa del vaglio delle migliaia di richieste che ormai da anni sommergono le commissioni Asilo italiane, garantisce a decine di migliaia di individui – Mohammed compreso – che fino a due anni venivano considerati clandestini, di usufruire di hotel, prestazioni mediche e welfare italiano.

“E quando la mia domanda verrà respinta – dice Mohammed – potrò sempre fare ricorso grazie al patrocinio legale garantito dal governo a spese vostre”. Poi, tra due anni ne riparliamo.

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E tra due anni, magari, quando i figli di Renzi avranno deciso che è clandestino, non farà altro che trasferirsi in Francia e fare richiesta lì. E il gioco ricomincia da capo.

Stiamo regalando il nostro residuo benessere a chi non ha mai contribuito a crearlo. E’ paradossale. Si parla di sistema contributivo nell’erogazione delle pensioni, cioè la pensione in diretto rapporto a quanto versato. Ma quando si parla di immigrati no, welfare e pensioni sociali vengono erogate a loro senza che abbiano mai contribuito.

E’ evidente che un sistema del genere non può resistere. E’ ovvio che la Sanità universale gratuito non può reggere se gli italiani pagano e poi ne usufruisce chiunque nel mondo. I costi sono insostenibili.

E’ il motivo per il quale negli Usa la sanità pubblica è quasi inesistente: se vuoi la società multietnica e l’immigrazione di massa a getto continuo, non puoi permetterti la sanità pubblica universale e gratuita all’europea.

Stato sociale e Stati nazione etnicamente omogenei sono intrinsecamente collegati. Se il secondo non può esistere il primo.