Renzi manda 450 soldati italiani in Iraq: per proteggere affari società ministro

Vox
Condividi!

“Siamo in Iraq per l’addestramento ma anche con un’operazione importante nella diga di Mosul, cuore di un’area molto pericolosa al confine con lo stato islamico, è seriamente danneggiata e se crollasse Baghdad sarebbe distrutta. L’appalto è stato vinto da un’azienda italiana, noi metteremo 450 nostri uomini insieme agli americani e la sistemeremo”. Lo ha annunciato il premier Matteo

L’obiettivo dei 450 militari italiani (che si aggiungeranno ai 750 già presenti in Iraq) sarà vigilare perché il Gruppo Trevi, che ha vinto la commessa di quasi 2 miliardi di euro, possa fare i lavori. E chi siede nel consiglio di amministrazione del gruppo? Il ministro Poletti, quello delle Coop.

Vox

La diga, viene spiegato, è pericolante e rischia di crollare. Ma finora le condizioni di sicurezza assolutamente precarie non hanno consentito all’azienda di avviare i lavori. C’è bisogno di vigilanza armata per proteggerla da attacchi: i contribuenti italiani pagheranno la vigilanza, un altro amico di Renzi dopo la Boschi si beccherà la commessa.

Nell’agosto del 2014 la diga era caduta nelle mani di Isis, ma dopo qualche giorno era stata riconquistata.