Zingari risultavano nullatenenti, ma avevano 1 milione di euro

Vox
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MANTOVA – Il Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Mantova ha sequestrato beni, conti correnti e libretti per circa un milione di euro a cinque zingari sinti ‘residenti’ in via Trincerone a Mantova.

I finanzieri per settimane hanno osservato i cinque soggetti e le loro famiglie, tutte residenti nel Comune di Mantova su terreni che rientrano nell’area protetta Parco del Mincio, e hanno visto che usavano auto di un certo livello, possedevano maxi camper, erano proprietari di abitazioni. Ma non risultava che producessero reddito da qualche tipo di attività o professione.
Inoltre i cinque sono ritenuti “socialmente pericolosi”: hanno alle spalle numerosi precedenti, soprattutto per furti in negozi e abitazioni, ma anche borseggi, truffe e rapine.

Gli uomini delle Fiamme Gialle di Mantova hanno così posto sotto sequestro cinque fabbricati, dodici terreni, cinque camper di lusso, cinque auto, un’attività commerciale, conti correnti e libretti che erano nella disponibilità dei cinque soggetti individuati e dei loro familiari: un valore economico di circa un milione di euro.

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Interviene il consigliere De Marchi, da sempre nel mirino degli zingari locali per la sua attività anti-degrado:

“Oggi è una bella giornata. La dedichiamo a tutti i mantovani e i lombardi per bene, e a tutti quanti vivono nel rispetto della legge e della legalità. Grazie alla guardia di finanza è stata portata a termine un’importantissima operazione di sequestro di conti correnti e proprietà di nomadi sinti nel polmone verde del Trincerone”.

I nomadi avevano chiesto tempo fa l’introduzione nel PGT di una norma per costruire in aree agricole, la stessa e’ stata bocciata in consiglio dopo le numerose insistenze e pressioni del consigliere De Marchi “paladino della chiusura del campo nomadi”. Chiedevano case popolari e, scrive il consigliere, “ho denunciato dati alla mano. Che dovevano mettersi in fila come tutti gli altri!”.

“Siamo di fronte all’ennesima prevaricazione che dimostra un buonismo ed un razzismo al contrario che ci fa davvero gridare allo scandalo, soprattutto se pensiamo alla pressione fiscale ed a strumenti invasivi come il redditometro, cui tutti noi siamo sottoposti. Sappiamo tutti quali sono le “fonti di reddito” degli zingari come descritto da varie inchieste delle procure della repubblica,
Dopo 40 anni di lassismo della sinistra, l’ordine è stato finalmente ripristinato. ringraziamento va alla guardia di finanza e ala procura della repubblica che con il loro intervento hanno ripristinato la legalità. Da oggi siamo un po’ più padroni a casa nostra”.