Lindt trasforma il Natale in una ‘festa islamica’

Vox
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La Lindt ha lanciato un nuovo calendario dell’avvento ispirato alle ‘Mille e una notte’. Ma il mondo dei social non sembra aver preso bene la notizia. Su Facebook, la multinazionale è stata accusata di aver “islamizzato il Natale”. Causa scatenante delle critiche sembrerebbe essere il motivo orientaleggiante del calendario, su cui è rappresentato un edificio che sembra una moschea. Pesanti le accuse rivolte alla Lindt & Sprüngli: “dall’inappropriatezza del calendario al boicottaggio del Natale“.
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“Avete creato un calendario dell’avvento con una moschea, – scrive Sandra Fischer sulla pagina Facebook ‘LINDT Schokolade, Deutschland’- in cui si entra da una porticina. Io lo trovo decisamente insolito. Sin dall’infanzia, ho visto calendari con case e chiese, e il giorno della vigilia di Natale si guarda il presepe dalla porta della chiesa. Questo sarebbe appropriato, non una moschea”.
“Siamo in Europa – scrive Petra Schuster – e ciò di cui sicuramente non abbiamo bisogno è un calendario islamico dell’avvento. Potete regalarvelo fra di voi, non comprerò più prodotti Lindt”. “L’Islam va bene – scrive Dirk Boheme – il boicottaggio riguarda il fatto che un calendario di Natale dovrebbe avere simboli cristiani”.

Critiche a cui l’azienda ha risposto giustificando la propria scelta. “Lindt & Sprüngli vorrebbe preparare sempre gioia e non solo con cioccolato della migliore qualità, ma anche con un packaging accattivante. E’ lungi da noi urtare la sensibilità dei consumatori con i nostri prodotti, e ci dispiace molto, se è successo. Rispetto e tolleranza, indipendentemente da sesso, religione, opinione politica o altre convinzioni sono alla base di ogni azione della Lindt & Sprüngli”.

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Appunto: neutri, come chi non fa alcuna scelta di campo.

“Naturalmente – continua la multinazionale – rispettiamo il background culturale del Natale. Il calendario dell’avvento ‘Mille e una notte’ è da 10 anni un classico natalizio. La scatola rappresenta una visualizzazione delle condizioni di vita locali in quell’epoca. Ad essa appartengono l’architettura e la cultura, che rappresentano come sarebbe potuto essere il mondo al tempo della nascita di Cristo”.

Qualcuno avvisi Lindt che Maometto è arrivo sei secoli dopo, e che la Mesopotamia, al tempo, era romana e persiana. Non araba.