Importava profughi e preparava attentati islamici in Italia: altri 10 indagati

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Nuovi particolari su questa notizia: Profugo iracheno arrestato a Bari: «Reclutava terroristi islamici»

Sono almeno una decina le persone indagate dalla Dda di Bari nell’ambito di un’indagine sul terrorismo internazionale che oggi ha portato all’arresto di Majid Muhamad per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’indagine riguarda il supporto logistico dato dagli indagati a foreign fighter. Dagli atti emerge che Muhamad ha commesso il reato per “permettere di far entrare in Europa soggetti in qualche modo legati all’area del fondamentalismo islamico combattente”.

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Nelle telefonate intercettate dalla Procura antimafia di Bari nell’ambito di un’indagine sul terrorismo internazionale che stamani ha portato all’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina del cittadino iracheno Majid Muhamad, emerge l’utilizzo di un linguaggio definito “criptico” dagli inquirenti, dalle ‘arti marziali’ all’acquisto di ‘tartufi’ e a ‘lavori di pulizie’.

In una conversazione del 25 febbraio 2015 con una vecchia conoscenza del “gruppo jihadista di Parma”, Majid chiede soldi, ma il suo interlocutore replica che il figlio non è ancora tornato perché ha avuto qualche problema ed aggiunge di trovarsi in palestra per allenarsi alla disciplina del Karate che pratica da cinque anni. Majid, a questo punto, chiede se abbia conseguito la cintura nera o arancione e questi replica di avere la cintura nera. In un’altra telefonata del 4 marzo si parla di due chili di tartufi che la moglie di Majid gli avrebbe spedito dall’Iraq. Secondo gli investigatori della Digos e del Servizio centrale antiterrorismo della Polizia di Stato, i tartufi erano esplosivi. Lo stesso giorno Majid parla con una donna norvegese sposata con un suo vecchio amico iracheno di un lavoro da fare ad Oslo, che consiste nel “pulire aziende grosse e uffici pubblici”, per il quale sarebbe necessario un importante investimento di denaro (circa 350.000 dollari), importo del quale Majid potrebbe garantire la metà attraverso un personaggio di sua conoscenza, vale a dire un kurdo-iracheno che attualmente si troverebbe in Iran, ma che dovrebbe rientrare a breve in Italia.