Trieste: regalati 8 milioni di euro ai profughi

Vox
Condividi!

A Trieste si spendono oltre 8,2 milioni di euro per i servizi di assistenza ai cosiddetti richiedenti asilo: una banda di giovani maschi africani e pakistani che gozzoviglia, a spese nostre, dalla mattina alla sera. Quando non spaccia o peggio.

In città sfiorano il migliaio. È il dato più rilevante emerso nella seduta della commissione per la Trasparenza presieduta da Paolo Rovis (Trieste Popolare), e convocata su richiesta urgente del consigliere Lorenzo Giorgi (Pdl), per fare chiarezza sul quadro economico pertinente al fronte dell’assistenza ai migranti, nonché sulle modalità della gestione e dei costi della stessa da parte delle associazioni che erogano tali servizi.

Si tratta di 8.226.148 euro così suddivisi: 1.366.032 per lo Sprar (il Sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo) e 6.860.116 per l’accoglienza diffusa. La quota pro capite è di 35 euro giornalieri. Il numero dei migranti si assesta attualmente a quota 981: di questi, 119 sono di pertinenza dei centri Sprar, mentre 862 ricadono nel sistema dell’accoglienza diffusa. A questi vanno aggiunti circa 200 minori stranieri non accompagnati, che sono stati accolti in specifiche strutture distribuite in più comuni del territorio regionale e che costano circa 70 euro al giorno a testa.

Vox

La Caritas diocesana è una delle realtà che più incassa dall’assistenza dei richiedenti asilo, pappandosi attualmente circa 130 cosiddetti profughi, ospitati in 7 strutture.

«Tengo a precisare che questo è solo uno dei tanti servizi che eroghiamo sul fronte dell’assistenza – ha affermato don Alessandro Amodeo, direttore Caritas Trieste -. Noi cerchiamo operatori con una formazione nell’ambito del sociale, ma il presupposto che mettiamo davanti a tutto è quello di portare avanti un operato che si svolga nel rispetto delle esigenze delle persone che accogliamo». A 35 euro a ospite.

Sono invece fino ad ora una quarantina le richieste di adesione al piano “Un profugo in famiglia” , che saranno attentamente vagliate e dove il contributo economico previsto è di 400 euro al mese. Scandaloso.