Roccastrada: Profughi in ferie in collina

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“Una realtà sotto gli occhi di tutti, eccetto per il sindaco Limatola, il quale insiste sulla bontà del modello toscano e a definire risorse i non profughi. A Roccastrada, specialmente a mezzo stampa, continua la farsa dell’integrazione e dell’assistenza ai non profughi. Il comune di Roccastrada guidato da ubbidienti “soldatini del PD e del governatore Rossi” è tra i pochi comuni della

provincia contenti di ospitare clandestini, al momento 70 presenze, con la benedizione dello Stato guidato dal segretario del PD (Renzi). Come esternato in altre occasioni i circa 2.500 euro al giorno disponibili per la cooperativa sarebbe più utile utilizzarli per gli indigenti del comune di Roccastrada. Il fallimento dell’accoglienza e integrazione del modello toscano si evince:

– dall’atteggiamento non molto partecipativo della cooperativa “partecipazione sviluppo” una delle tante cooperative (vicine al PD) sorte per gestire VOLONTARIAMENTE i profughi; La cooperativa ,che opera dal nord della Maremma al nord della Toscana e in Sardegna ,da l’impressione di essere più interessata al business che all’assistenza volontaria.

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-alcuni ospiti sono fuggiti dalle strutture di Roccastrada e non solo, hanno protestato per la qualità e scarsità del cibo,la ristrettezza degli spazi e la carenza del riscaldamento.

-il personale si lamenta per come viene impiegato e per il fatto che non viene regolarmente retribuito, i fornitori si lamentano di non essere pagati per le loro forniture.

Non si è concretizzato il progetto, tanto sbandierato dal sindaco, denominato “progetto accoglienza Roccastrada”teso tra l’altro a far lavorare i profughi in lavori socialmente utili quali lo sfalcio dell’erba e la pulizia delle aree pubbliche. Sembra che soltanto 6/7 ospiti su 70 abbiano dato la disponibilità a fare qualcosa, facendo i propri comodi, rispettando poco disposizioni e orari stabiliti per il loro inserimento nelle mansioni da svolgere, facendo perdere tempo agli uffici e agli operatori preposti. Non risultano altre iniziative previste dall’accordo in corso di svolgimento. Forse il sindaco pensava di far entrare nelle dissestate casse dell’ente 12.000 euro all’anno come concordato con la cooperativa, senza domandarsi da dove sarebbero usciti quei soldi se non dal contributo dovuto per i migranti assottigliandolo, esponendo l’ente (nonostante l’esiguità della cifra )a una denuncia per indebito arricchimento,aggiungendo la beffa al disagio. Chiaramente questi pseudo profughi preferiscono non fare nulla, campare alle spalle dei contribuenti senza nessuna voglia di collaborare o integrarsi a Roccastrada o altrove, sono molto più bravi a protestare occupando impunemente strade (non risulta nessuna denuncia in merito) perchè dove sono ospitati non funziona bene la rete WI-FI. Come comitato civico “insieme per Roccastrada” portavoce di buona parte della cittadinanza, chiediamo alle istituzioni di non inventarsi iniziative a lungo termine per chi non deve stare in Italia. Solo i veri profughi hanno diritto all’accoglienza, e visto che gli uffici comunali hanno avuto disposizioni di fornire documenti di riconoscimento , presumendo una identificazione certa,( non ci vogliono anni di permanenza nei centri di accoglienza per identificare le persone) invitiamo chi di dovere, magari con il sollecito del nostro amato sindaco Limatola, a rimpatriare nei paesi di provenienza i non aventi diritto, liberando il territorio dai non profughi a carico della collettività, utili soltanto al business delle cooperative e i loro mediatori culturali”.