Il paesino dove sindaco e parroco sono d’accordo: “Europa chiuda frontiere”

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INGRIA – Il caso ha voluto infatti che la data scelta per la Commemorazione dei Caduti fosse il 15 novembre, ovvero il giorno dopo i tragici fatti avvenuti a Parigi. Sia il parroco che il sindaco di Ingria, piccolo paesino piemontese, sono intervenuti per commemorare i caduti, che tristemente per quest’anno non sono stati solo quelli delle due Guerre Mondiali, ma anche le vittime del terrorismo islamico.

Durante l’omelia Don Luca, ricordando i nuovi martiri francesi, ha evidenziato l’importanza della preghiera, per una Comunità che deve cercare di essere più unita possibile attorno ai proprio valori cristiani: proprio la difesa della nostra cultura cattolica, ha proseguito Don Luca, deve essere lo strumento di unità e difesa nei confronti di chi cerca di prevaricarci con l’odio e la violenza, discriminando di fatto la nostra civiltà.

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Il parroco ha ricordato che essere Cristiani significa infatti anche aiutare la nostra gente, senza dimenticare mai il simbolo per eccellenza della Fede, che è il Crocefisso, che deve essere sempre difeso e portato ogni giorno come strumento di pace e coesione culturale.

L’amministrazione Comunale si è quindi stretta in un commosso abbraccio a distanza nei confronti dei fratelli francesi.

«Europa che – ha proseguito il sindaco assieme agli altri Amministratori Comunali ingriesi – è ora che si accorga della guerra che ci è stata di fatto mossa, che deve quindi provvedere a difendere e chiudere le frontiere, senza chinarsi di fronte a chi sfrutta il nome di Dio per prevaricare il prossimo». A fronte di queste parole sono state infine ringraziate tutte le forze dell’ordine, le quali anche quando le direttive dello Stato centrale risultano improbabili ed insufficienti, fanno di tutto per assicurare con grande coraggio la sicurezza ai cittadini.