Un profugo afgano ha ucciso un uomo, padre di due figli, perché lo considerava un ‘peccatore’. La colpa dell’uomo? Cantava.
L’omicida di 17 anni era arrivato in Austria come rifugiato nel 2013. E’ stato condannato alla ridicola ‘pena’ di 12 anni di carcere, per aver accoltellato l’uomo ripetutamente fino ad ucciderlo.
L’assassino aveva incontrato la sua vittima, un musicista di 31 anni, durante un corso di lingua tedesca nel marzo scorso.
L’adolescente aveva subito ‘avvisato’ il musicista di non fargli ascoltare musica perché la considerava “haram” e contro gli insegnamenti dell’Islam.
Visto che il musicista canticchiava, l’islamico ha allora estratto dei coltelli e l’ha colpito sette volte, fatalmente, sia al polmone che allo stomaco.
Nella sua dichiarazione alla polizia, l’adolescente ha detto: “Posso anche passare sopra l’insulto ai miei genitori, ma la religione è molto importante per me.”
L’Austria, che si trova sulla cosiddetta rotta dei Balcani, ha ricevuto 54.400 domande di asilo tra gennaio e ottobre di quest’anno e 18.111 nello stesso periodo dello scorso anno. Ne attendono 100 mila e sta ora valutando la costruzione di “barriere tecniche” lungo il confine con la Slovenia.