Gli immigrati una risorsa? I dati dicono di no

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Immigrazione«Gli immigrati sono giunti da ogni parte del mondo per salvare, sviluppare ed arricchire la Francia»: così si espresse il presidente, François Hollande, il 15 dicembre dell’anno scorso, in occasione di una visita al Museo di Storia dell’Immigrazione. E sulla stessa linea si pone, prevedibilmente, anche il governo Valls, più volte prodigatosi nel tentativo di convincere i francesi che, sì, la presenza migratoria produce proprio ricchezza per il Paese.

Ma è davvero così? Le parole sembrano essere smentite dai fatti. Lo rivelano i dati dell’Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con sede a Parigi.

E’ un ente al di sopra di ogni sospetto e non certo imputabile di pregiudizi, perché, anzi, con le proprie ricerche si colloca, a sua volta, tra chi millanta che i migranti in Europa diano in tasse e contributi sociali più di quanto ricevano, che siano in grado di correggere gli squilibri del mercato del lavoro, che diano una spinta all’innovazione ed alla crescita economica, ciò che è contenuto in una loro indagine del maggio 2014.

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Eppure, i numeri sono numeri e, scrutando tra le cifre, si scorgono indici e valori, che si può magari cercare di porre in secondo piano, ma che non possono essere taciuti. Così, proprio scartabellando gli ultimi dati diffusi dall’Ocse, l’Observatoire de l’islamisation ha lanciato l’allarme. Essi evidenziano, infatti, come il tasso di disoccupazione degli immigrati sia circa quattro volte superiore alla media nazionale. Senza lavoro sarebbe il 43,3% degli stranieri presenti in Francia.

Quando, lo scorso anno, la leader del Front National, Marine Le Pen, disse le stesse cose in un’intervista rilasciata al Time, venne subito e pesantemente attaccata dai media, benché anche i critici, come il quotidiano Le Monde, abbian dovuto ammettere: «Il tasso di disoccupazione tra gli immigrati è molto più elevato di quello dei connazionali».

L’Rsa o Reddito di Solidarietà Attiva, in Francia, è una sorta di ammortizzatore sociale, che assicura agli indigenti o comunque a chi disponga di scarse risorse economiche un minimo almeno per sopravvivere: solo agli stranieri – e senza tener nemmeno conto dei naturalizzati – l’Rsa eroga, dunque, ogni anno 2,75 miliardi di euro. Le indennità di disoccupazione per loro ammontano a 6 miliardi di euro l’anno. Cifre, di fronte alle quali, al di là di qualsiasi valutazione umanitaria o sociologica, diventa oggettivamente e comunque difficile poter immaginare l’immigrazione come una fonte di ricchezza ed una risorsa per il Paese: «E’ un disastro! – concluse Le Pen al Time I Francesi, a casa loro, son trattati peggio degli stranieri. E’ un’ingiustizia». Sarebbe interessante se cifre analoghe venissero fornite anche dagli altri Paesi dell’Ue.

In collaborazione con: nocristianofobia.org