PADOVA – Fiom e Cgil si lanciano nel business dei profughi. Del resto, dopo patronati e vari uffici di consulenza, questo l’unico business che gli manca.
Sono pronti a irrompere nel mercato dei profughi con diverse azioni, «fino ad aprire le sedi sindacali per l’accoglienza», come ha spiegato Roberta Turi, della segreteria nazionale dei metalmeccanici. A 35 euro a testa. Al giorno.
La Fiom, che dovrebbe occuparsi in teoria degli operai italiani, ha infatti ha scelto Padova per la sua assemblea nazionale dedicata al bizzarro tema dell’integrazione.
E ha portato in città, a spese dei contribuenti, il presidente abusivo della Camera, Laura Boldrini. Un incontro di cervelli. A perdere.
«Trovo singolare un mondo in cui i soldi possono girare senza passaporto dove gli pare, mentre il problema di tutti pare essere quello di bloccare le persone», è lo strambo ragionamento del segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini.
Landini, il movimento di capitali e uomini è il sogno dei padroni (un tempo, prima che vi pagassero per andare in tv li chiamavate così). Il primo è sbagliato, ma non può esistere senza il secondo: sono due gambe della stessa Globalizzazione.