Marina raccatta clandestini in Libia: tra loro un terrorista di ISIS

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Un tunisino, arrestato per terrorismo a Novellara sette anni fa, Ben Nasr Mehdi, stava tornando in Italia su un barcone di profughi.

L’uomo, uscito di prigione un anno fa ed espulso in Tunisia, dopo una condanna a sette anni di reclusione, era confuso tra oltre 200 clandestini raccattati in Libia da una nave militare e poi sbarcati a Lampedusa il 4 ottobre scorso. Fantastico.

Aveva detto di chiamarsi Mohamed Ben Sar, di essere un perseguitato politico e di voler chiedere asilo per andare nel Nord Europa dove aveva alcuni parenti.

In realtà, come hanno poi scoperto gli inquirenti, era Ben Nasr Mehdi, 38 anni, capo di una cellula terroristica vicina allo Stato islamico, arrestato nel 2007 a Reggio Emilia, processato e condannato a sette anni di reclusione, finiti di scontare lo scorso anno.

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Una notizia che conferma come i terroristi usino i barconi per arrivare in Italia.

E questo lo hanno bloccato, solo perché già condannato e quindi registrato in Italia. Ma chissà quante migliaia sono passati, e ora sono pronti a colpire, magari ospitati in qualche hotel.

Ben Nasr Mehdi viene considerato un terrorista molto pericoloso dalla nostra intelligence, perché esperto di esplosivi e punto di riferimento nell’organizzazione dei viaggi delle reclute jihadiste verso Siria, Iraq e Afghanistan. Dopo anni di indagini dei carabinieri del Ros, Ben Nasr Mehdi era stato arrestato, insieme ad altri tre tunisini, nel novembre 2007 a Novellara nel corso di una grande inchiesta sul terrorismo avviata dalla Procura della Repubblica di Milano. Il muratore era la mente di una cellula terroristica dormiente vicina a gruppi jihadisti siriani e afgani.

Domanda: veniva in Italia per fornire esplosivi ad altri che sono già qui? Forse sullo stesso barcone ma finora mai stati in Italia?