Profugo ruba e minaccia: dopo 3 anni è ancora in hotel

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Era il leader delle proteste ribelli al centro di accoglienza per profughi dell’Hotel Ritz. Aveva aggredito persino il responsabile della struttura, Massimo Tornabene.
Eziolwu Emmanuel David l’altra settimana è stato condannato a quattro mesi di reclusione e 120 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali per il reato di tentato furto. Ma la pena è stata, come accade in Italia, sospesa.

“Il fatto – aveva spiegato un operatore – è che queste persone provengono da un mondo, la Libia, dove non possono esprimersi. Quando arrivano da noi, le prime settimane sono calmi. Poi vedono questo sistema liberale e chi era un santo diventa un prepotente, non si sa gestire. Quando vedono che commettono un reato, e in Italia non succede nulla, vedono che la conseguenza della loro azione non è immediata, non si preoccupano più e la ripetono. Tanto la conseguenza arriva tardivamente. Così è stato per David, uno di quelli con cui non sono mai riuscito ad avere un rapporto, che stava lì solo per creare problemi”.

I fatti risalgono al 10 dicembre del 2012. Quel giorno il profugo era piombato nell’ufficio di Massimo Tornabene ed aveva cercato di impossessarsi del suo tablet. Il direttore era seduto al tavolo insieme al mediatore culturale.

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“David aveva un aspetto che faceva paura – ha sottolineato -. C’erano ospiti che cercavano di calmarlo. Alla fine siamo riusciti a riprenderlo”.

Tornabene, persona offesa nel processo, si è reso disponibile a ritirate la querela: “allora – ha precisato – c’erano tensioni, non è l’unica denuncia che facemmo ma oggi non mi interessa proseguire nei confronti di questo soggetto, pur non giustificando l’atto”. La settimana successiva al fatto era seguita l’occupazione della struttura. Gli ospiti pretendevano piccole cose che non erano previste nella convenzione.

Il Pm Gianluca Dicorato aveva chiesto per David la condanna a quattro mesi di reclusione e 400 euro di multa. “L’episodio- ha sottolineato – va iscritto in un contesto di disordini, non era uno scherzo”. L’avvocato della difesa, Silvia Tonino, aveva chiesto l’assoluzione cercando di far leva sulle difficili condizioni dei profughi.

La cosa peggiore? Che questo nigeriano sia ancora qui 3 anni dopo. All’hotel Ritz.