Il parco è dei profughi: a italiano vietato suonare

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MONSELICE – Gli proibiscono di suonare nel parco dove si esibiscono i profughi. A lui, italiano del posto, che così presenta un esposto alla Procura e invita il sindaco a stralciare la convenzione con i gestori del parco.

Federico Donegatti, avvocato di 40 anni, nato a Padova e con studio a Lendinara, suona il tamburo sciamanico e il gong tibetano nel gruppo di musiche tradizionali vibrazionali “Armonie Naturali”, che lo scorso 4 ottobre era atteso per un concerto al Parco Buzzaccarini di Monselice.

«In occasione di quel concerto mi è stato intimato, da membri dell’associazione che gestisce gli eventi musicali nel parco, che la manifestazione non si sarebbe svolta se io avessi avuto intenzione di suonare».

A causa «delle mie idee politiche. Lo scorso maggio, a Rovigo, sono stato candidato a sindaco per il Movimento sociale Fiamma Tricolore e Forza Nuova. Tengo però a specificare come non abbia mai mischiato la politica con la suonoterapia, che per definizione non può avere colore politico».

Donegatti, oltre che con i gestori del parco, se la prende anche con la responsabile di “Armonie Naturali”, che «anziché prendere le distanze da un simile comportamento discriminatorio, ha deciso che il concerto comunque si doveva svolgere, adducendo che le persone erano ormai intervenute. Solo per senso di responsabilità ho deciso di astenermi dal suonare».

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L’avvocato ha, ovviamente, inviato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova, all’assessore veneto alla Cultura Cristiano Corazzari, al sindaco Francesco Lunghi e a polizia locale e carabinieri di Monselice: «Ritengo che l’atto perpetrato nei miei confronti sia altamente lesivo e discriminatorio del diritto inviolabile e costituzionalmente garantito di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione che trova riconoscimento nella Costituzione».

«Un tale comportamento contrasta con il carattere dell’associazione che gestisce il bar e il palco degli eventi musicali che dovrebbe essere di apolitico e favorevole al pluralismo delle idee».

Si schiera con Donegatti il consigliere comunale leghista Emanuele Rosina: «Chiederò al sindaco di farsi carico di chiarire l’episodio e, laddove fosse accertata l’effettiva condotta discriminatoria, di prendere tutte le conseguenti misure nei confronti dei responsabili, compresa la risoluzione della convenzione in essere per la gestione del parco».

Sentite la replica dell’associazione a scopo di lucro che ha impedito all’italiano di suonare: «Oltre ad “Armonie Naturali” in quella giornata si doveva esibire anche un gruppo di profughi ospiti a Monselice. Appreso l’impegno politico di Donegatti, abbiamo temuto che il musicista potesse portar con sé anche amici e militanti di Forza Nuova, creando una convivenza difficile da affrontare e che poteva degenerare. E’ stata una semplice scelta organizzativa e di sicurezza. Abbiamo comunicato la nostra esigenza alla responsabile di “Armonie Naturali”, che ha compreso e non si è minimamente opposta».

Pazzesco. E allora perché, ad sempio, non impedire ai profughi -finti – di suonare il loro ridicolo tamburello?