Prima Noi contro prefetto: “Se vuole la guerra, l’avrà”

Vox
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SCHIO – “Se il Prefetto vuole la guerra, l’avrà”, è il messaggio lanciato dal comitato dei cittadini contro l’invasione Prima Noi, al prefetto .

Il comitato, con la propria rete di militanti denuncia gli arrivi di sedicenti profughi nell’Alto Vicentino.

Con la partenza di circa un mese fa verso Cesuna e Vicenza della quarantina di profughi all’ex colonia Città di Schio a Valli del Pasubio, in carico al Comune di Schio, quasi altrettanti nei giorni scorsi ne sono arrivati in città in sostituzione, alla spicciolata, in strutture private: a Giavenale, in via San Giovanni Bosco (davanti alla stazione Fs), a Poleo e da ultimi nel quartiere di Magrè, in via Pio X.

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Prima Noi protesta: “Siamo al cospetto del peggiore assistenzialismo diventato un business che ricade – recita un comunicato – sulle spalle dei contribuenti italiani mentre esistono sacche di disagio sociale e povertà che affliggono drammaticamente i nostri connazionali verso i quali il disinteresse delle istituzioni è a dire poco vergognoso. Non è più accettabile destinare strutture abitative a tali persone quando vi sono centinaia di famiglie vicentine ancora in attesa di ottenere un alloggio pubblico”.

Prima Noi loda il sindaco Valter Orsi perché a differenza di altri 26 colleghi (su 32) dell’Ulss Alto Vicentino non ha firmato con la Prefettura il “Protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e rifugiati”.

“Pare che dagli uffici comunali di palazzo Garbin nessuno sapesse niente degli arrivi dei profughi nelle strutture private da noi segnalate e ciò è l’ennesima conferma che il protocollo d’intesa che dovrebbe regolare l’accoglienza diffusa (2 per mille/per abitanti del Comune ndr) è carta straccia, per cui bene ha fatto l’amministrazione comunale Valter Orsi a non firmarlo, nonostante le pressioni strumentali e ideologiche ricevute dal centrosinistra scledense guidato da Carlo Cunegato di TesSiamo Schio”.