La nomina dei nuovi arcivescovi di Bologna e Palermo, Matteo Zuppi e Corrado Lorefice, è esemplare, a descrivere il degrado bergogliano impresso alla Chiesa.
Il sacerdote della comunità di Sant’Egidio, da sempre impegnato in una fanatica accoglienza a novanta gradi degli immigrati clandestini e il parroco siciliano, amico di don Ciotti, in prima fila nella prostituzione. I suoi libri trasudano nichilismo: la Chiesa povera e dei poveri.
Come se essere poveri non fosse una situazione da combattere, ma un valore in sé. Decadenza allo stato puro. Ma, del resto, è nella povertà estrema che l’ignoranza avanza: e per questi finti preti è l’habitat naturale nel quale prosperare.
È la stessa linea che in questi anni ha portato Bergoglio a nominare il fanatico Nunzio Galantino segretario generale della Cei.
E’ una compagnia di giro. Non una Chiesa.