L’anno delle locuste: altre immagini impressionanti

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Immagini scioccanti, per un’Europa totalmente succube dell’invasione: per debolezza morale. Che si presenta sempre, al tramonto di una civiltà.

C’è infatti una potente analogia, con la fine del IV secolo dC, quando l’Impero Romano era la più grande civiltà del pianeta.

Nell’estate del 376, registra lo storico Ammiano Marcellino, ‘voci terrificanti si diffondono lungo i confini occidentali che i popoli del nord, i barbari, stanno creando nuovi e insolitamente grandi tumulti‘.

Sulle rive del Danubio, lungo la frontiera balcanica dell’impero, funzionari romani segnalano l’arrivo di decine di migliaia di uomini, donne e bambini: saranno noti ai posteri come i Goti.
Vengono descritti come poveri, spaventati e affamati. Erano stati spinti ad ovest dalle guerre con un’altra tribù barbara, gli Unni. Chiesero riparo all’interno dell’Impero, come profughi.

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I Romani – non i cittadini, ma il governo romano, la classe privilegiata – spinti dall’idea di importare nuova manodopera a basso costo e riscuotere nuovi tributi, acconsentono. Dall’altra parte del fiume, in scene simili a quelle alle quali stiamo quest’anno assistendo nel Mediterraneo, arrivarono i Goti, a migliaia. Molti annegarano nella corsa per attraversare la frontiera, non abbastanza.

Molti storici ritengono che questo sia stato uno dei grandi punti di svolta nella storia dell’Impero, sia effetto che causa di decadenza. Da quel momento, a ondate successive e senza fine, migliaia di immigrati attraversarono le sue frontiere, fu l’inizio del collasso.

Le invasioni barbariche non furono – o non furono soltanto – guerre tra l’Impero e i barbari, soprattutto all’inizio, furono ‘immigrazione’. L’Impero Romano crollò a causa dell’immigrazione. E di altri fattori correlati.

Perché quando i barbari iniziarono ad essere arruolati nell’esercito, divenne difficile fare loro combattere contro altri barbari. I governanti pensarono di poter sostituire i nativi con i ‘nuovi romani’. Non accadde. La sempre più massiccia presenza soprattutto in zone oltre le Alpi finì per indebolire la società romana dall’interno: poi furono lutti e catastrofi. Furono scorribande e assassini contro le ville isolate di campagna, e poi fu il crollo definitivo.

E furono secoli bui. Oggi, la Storia si ripete. Oggi, altri barbari si affollano lungo le nostre coste, e altri traditori li vanno a prendere e li fanno entrare. Oggi è il 376 dC, l’anno maledetto, l’anno in cui la civiltà iniziò la sua caduta. Ancora.