Miss scrive su Facebook che le romene sono prostitute e i romeni puzzano: denunciata per ‘razzismo’

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Una giovane commessa di Padova, già vincitrice di diversi concorsi di bellezza, rischia di finire in carcere per un post pubblicato su Facebook nel luglio del 2014.

Lo scrive il Gazzettino, nel giorno della ridicola e vergognosa condanna di Valandro per un post polemico su Kyenge.
La ragazza avrebbe espresso su Facebook “il suo ‘odio’ contro i cittadini romeni residenti in Italia. Rivolgendosi alle donne ha scritto con sono ‘puttane senza pudore e badanti depresse’. Quanto agli uomini sono ‘elementi puzzolenti’.

A sollevare l’accusa di odio razziale è stato il Centro di assistenza per i cittadini romeni in Italia.

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Cavolo, c’è anche un ‘centro di assistenza’ per i cittadini romeni, in Italia. Manca un centro per l’assistenza ai cittadini italiani.

Detto che, come ovvio, non tutte le donne romene sono come scritto dalla miss, è pur vero che ormai il 90 per cento delle prostitute europee che frequentano le nostre strade sono proprio romene. Uno descrive la realtà che vede, anche se una realtà parziale. Come sanno infatti bene i romeni rimasti in Romania: il peggio della loro società è arrivato da noi. Hanno svuotato carceri e strade. Ma non è questo il punto.

Il punto è che è ora di finirla con la persecuzione delle idee: giuste o sbagliate è qualcosa della quale non si deve occupare la magistratura. La miss pensa che le romene siano puttane e i romeni puzzino? Cavoli suoi.

Ha detto una cosa sbagliata? Cavoli suoi. Invece di perseguire stupratori e ladri si perseguita chi, magari eccedendo o sbagliando, scrive cosa pensa.