Tiburtino: cassonetto alle fiamme contro arrivo profughi (finti)

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Un cassonetto bruciato all’ora dell’uscita da scuola. Un’altra Tor Sapienza al Tiburtino III venerdì pomeriggio, quando si è diffusa la voce che nell’ex caserma dei vigili urbani in via del Frantoio 44 sarebbero arrivati altri finti profughi, dopo i 23 già trasferiti dalla tendopoli alla stazione Tiburtina.

La rabbia è esplosa tra la folla di residenti accorsi per l’assemblea pubblica, davanti al nuovo centro di accoglienza accanto a quello della Eriches che ospita da tempo 99 clandestini. E’ una invasione con la quale le associazioni di Mafia Capitale fanno più soldi che con la droga.

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I cittadini: «aspettavamo l’assessore Danese, che ha mandato una figurante, con rispetto parlando».

E così un gruppo ha bloccato la strada rallentando il traffico veicolare. Qualcuno ha dato fuoco alla campana per la raccolta delle bottiglie di vetro ma l’innesco non è esploso e il fuoco è stato subito spento.

«È il segnale che la misura è colma – spiega il presidente del comitato di quartiere Tiburtino III Massimo Lucidi – nella stessa strada ci sono tre centri di accoglienza, e la nostra zona è abbandonata con palazzi Ater che cascano a pezzi e niente negozi. Se non si danno risposte finirà come con gli scontri a Tor Sapienza, quello che è successo è un segnale».