Germania: “Aumentare età pensionabile a 70 anni per mantenere profughi”

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Il capo di uno dei principali organismi economici tedeschi (IFO) ha chiesto al governo tedesco di eliminare il salario minimo e aumentare l’età pensionabile del paese, al fine di far fronte ai costi dell’enorme afflusso di cosiddetti profughi. Fantastico, ecco a cosa servono i ‘profughi’: come esercito di riserva per abbattere i diritti dei cittadini.

La Germania spenderà oltre 6 miliardi di euro per mantenere gli 800.000 clandestini che dovrebbero arrivare nel paese entro la fine di quest’anno.

Secondo l’istituto Ifo, il più importante organismo economico europeo, con sede a Monaco, l’unico modo di evitare di accumulare debito, è aumentare l’età pensionabile da 63 a 70 anni.

Il presidente dell’Istituto Ifo, Hans-Werner Sinn, è stato schietto sulla questione, insistendo sul fatto che i costi per l’accoglienza sono esorbitanti: “faremo meglio ad innalzare l’età pensionabile a dar loro da mangiare”. Ai cosiddetti profughi.

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Sinn ha sostenuto che i pensionati tedeschi dovrebbero svolgere un ruolo utile per educare i nuovi arrivati. Una sorta di ‘passaggio del testimone’: sostituzione etnica.

Per Sinn, l’afflusso di migranti dovrebbe essere il catalizzatore per le riforme sociali, a cominciare dalla abolizione del salario minimo.

Usano l’immigrazione come clava contro i diritti. Con la complicità dei sindacati.

Abolendo il salario minimo, secondo Sinn, le imprese saranno in grado di assumere lavoratori migranti musulmani.

L’immigrazione è un’arma di distruzione di massa. Colpisce i lavoratori, favorisce le grandi industrie. Merkel e Renzi lavorano e sono finanziati dalle grandi corporations.