Egiziani e Albanesi si contendono 49 ‘profughi’: voi pagate

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Sicuramente, prima o poi riceveranno anche loro un premio dall’abusivo al Colle. Per ora litigano sui soldi dell’accoglienza: soldi vostri.

Perché insieme a coop e Vaticano, sono molte le ‘associazioni’ di immigrati che lucrano sui profughi.

E’ il caso di una faida tra egiziani e albanesi a Milano.

«È un sequestro di persona», dice Klodiana Ciuka: 49 profughi negli alloggi presi in affitto dalla chiesa copta in via Quintiliano (dalle parti di via Mecenate), che la sua onlus, Integra, avrebbe voluto trasferire in «appartamenti più dignitosi»; e che invece sono ancora lì.

La signora Ciuka racconta che «sono gli egiziani» dell’associazione religiosa a non voler lasciare andare i rifugiati, nel timore di non vedere mai più saldato il credito che vantano nei confronti della onlus.

L’altro ieri il tentativo di trasloco è fallito anche perché gli ospiti si sono opposti, è arrivata la polizia, e infine una comunicazione della prefettura ha bloccato l’autobus.

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Problemi a Milano con questa onlus venuta da Lecce ce ne sono già stati in passato. In via Quintiliano all’inizio dell’anno gli ispettori avevano riscontrato «gravi inadempienze», ma poi la struttura era rimasta aperta.

Il 4 agosto l’alloggio in cui Integra ospitava 26 giovani maschi africani in via Palmieri, invece, è stato chiuso, i sedicenti profughi trasferiti.

«Non ne conosciamo il motivo – dice Ciuka – erano adorati dal quartiere, solo ogni tanto davano fastidio perché cucinavano col peperoncino… Dalla prefettura noi abbiamo ricevuto solo silenzio».

Quel che trapela da più fonti, in realtà, non ha a che fare col condominio, ma riguarderebbe la gestione degli ospiti «oltre il limite della decenza». Assieme a irregolarità amministrative: le registrazioni, l’erogazione del pocket money, le tessere telefoniche, non sarebbe tutto annotato con la precisione che si richiederebbe. Sarebbe questa la ragione per cui lo Stato non paga da febbraio per gli ospiti di Integra in un altro centro, in via Fantoli. «Li stiamo mantenendo noi – si lamenta ancora Ciuka – perché non possiamo abbandonarli». Con un arretrato da calcolare attorno ai 35 euro al giorno a persona.

Integra difende il proprio modello di «piccoli appartamenti diffusi» e protesta perché «nessuno ci ascolta».

Egiziani. Albanesi. E gli italiani pagano.