Lech Walesa: “Questi non sono profughi, sono invasori”

Vox
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Lech Walesa, ex leader di Solidarnosc ed eroe della resistenza anti-comunista, per il suo ruolo premiato con il Nobel per la pace, ha denunciato le politiche migratorie europee, dichiarando che “l’apertura delle frontiere porterà all’arrivo di milioni di immigrati i quali inizieranno presto a imporre quelle che sono le loro usanze tra le quali c’e’ la decapitazione“.

In una intervista al Jerusalem Post, Walesa ha sottolineato come i presunti profughi appaiano, in realtà, ben nutriti, ben vestiti e forse piu’ ricchi di tanti cittadini polacchi che sopravvivono con una pensione misera in piccoli appartamenti, spesso addirittura senza riscaldamento, a parte qualche stufa a legna.

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Certo, “anche i polacchi hanno emigrato – ha detto – ma hanno rispettato le leggi dei paesi ospitanti, mentre tanti musulmani di seconda o terza generazione si sono rivoltati contro i paesi che li hanno ospitati nonostante abbiano ricevuto una buona educazione e siano diventati benestanti”, ha aggiunto Walesa.

Poi, il leader di Solidarnosc ha attaccato, ricordando che il regime comunista gli offrì la possibilita’ di scappare e diventare un rifugiato, ma lui rifiuto’ perché preferé rimanere in Polonia a lottare contro il comunismo.

Questo è un uomo che ama il proprio paese. Dopo l’Urss, ora lotta contro l’Ue.