Volontari: “barboni romeni avvelenano gatti e poi li mangiano”

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Nella notte tra il 23 e il 24 settembre una colonia felina riconosciuta dal Comune di Roma ospitata nell’ansa golenale sinistra di Lungotevere, all’altezza di Testaccio, è stata devastata. Tanti i gatti uccisi col veleno, tra cui anche 2 cuccioli di soli 4 mesi, cucce distrutte e pochi superstiti ancora in stato di choc.

Secondo una volontaria che accudiva i gatti, questi sarebbero stati mangiati dagli immigrati senzatetto che bivaccano nella zona.

Non distante dalla colonia, da qualche tempo sorge infatti un insediamento abusivo abitato da immigrati. Il solito accampamento ‘romano’ di baracche con cucine e bagni improvvisati. Già in passato, secondo quanto riportato dai residenti, chi vive in quegli alloggi aveva sferrato attacchi ai gatti, ma mai con questa stessa violenza.

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Della vicenda si occupano anche due esponenti di SEL. In modo bizzarro. In una nota congiunta da Mauro Cioffari (Capogruppo Sel) e Sabrina Albanesi (Responsabile Diritti Animali e Ambiente Sel Roma Area Metropolitana), prima dicono una cosa giusta: “Da anni i cittadini residenti sollecitano alle autorità competenti e all’amministrazione comunale la situazione di disagio e di abbandono in cui versa l’ansa golenale adiacente al Lungotevere Testaccio attraverso appelli, raccolte di firme, segnalazioni ed esposti con i quali sono stati più volte sollecitati la riqualificazione dell’area, la rimozione delle baracche”.

Poi, tornano alla loro natura, e chiedono “il trasferimento delle persone senza fissa dimora in più adeguate strutture e la messa in sicurezza del tratto che va da Ponte Testaccio a Ponte Sublicio”. E no, questi devono tornare da dove sono venuti. E prima devono andare in galera. L’insediamento abusivo dato alle fiamme.

Chiosano quelli di Sel: “All’insicurezza dei residenti, testimoniata dalle numerose denunce di aggressioni, di furti e di atti di vandalismo, al disagio delle persone senza fissa dimora che periodicamente tornano ad abitare nell’area golenale, si aggiunge, oggi, un gesto di grave crudeltà”. Si, che hanno fatto le ‘persone senza fissa dimora che sono nel disagio’.




Un pensiero su “Volontari: “barboni romeni avvelenano gatti e poi li mangiano””

  1. Essere animalisti e contemporaneamente immigrazionisti vanno palesemente in contrasto, dato che gli immigrati spesso e volentieri provengono da zone dove il diritto e la dignità degli animali non sono minimamente rispettati, e peggio ancora anche quelli degli umani.

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