I quartieri abitati da immigrati che non vogliono integrarsi nella società europea sono una realtà in molti paesi del vecchio continente e in Norvegia, dove l’immigrazione ha devastato il tessuto sociale della nazione, la Polizia ammette di “…aver perso il controllo sulla capitale Oslo…”. Non più quartieri, vere e proprie enclaves etniche.
Il quartiere centralissimo di Gronland, a due passi dal parlamento norvegese, è dove nei giorni scorsi, una profuga somala ha tentato di sgozzare un bambino: un luogo che sembra più una città africana che europea.
Qui i criminali vendono droga a scena aperta. Secondo molti nel paese questa porzione della città non è più Europa: è Africa.
Esistono delle pattuglie di immigrati islamici che controllano la zona, attaccando chi beve alcool, ragazze che non sono abbastanza vestite o le coppie gay di passaggio: in questo modo si crea un clima di paura che contribuisce all’ulteriore isolamento del quartiere.
Alcuni migranti dell’area definiscono questo quartiere della capitale norvegese più islamico del Marocco o del Qatar: il tasso di criminalità è esplosivo e le statistiche attribuiscono agli immigrati la maggior parte degli stupri perpetrati nella città.
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