Il Comune di Roma e la Asl Roma B hanno confermato in una lettera ai residenti, che nella periferia est della Capitale, precisamente a Tor Sapienza nel palazzo al civico 391 di via Collatina, occupato da centinaia di clandestini africani, la Scabbia e la Tubercolosi sono endemiche.
Giuseppe Giorgioli, del locale Comitato di Quartiere: “Abitano in numero sempre maggiore, e abusivamente, il palazzo una volta appartenuto a un ente di previdenza sociale. A fine aprile scorso abbiamo segnalato al Comune di Roma e alla Asl competente l’arrivo di nuovi ospiti e presunti casi di scabbia. La palazzina si trova proprio di fronte a un centro commerciale e vicino a due industrie alimentari in piena attività. Abbiamo chiesto un censimento degli occupanti, la verifica di eventuali patologie sanitarie e lo sgombero dell’ultimo nato campo rom. Cinque mesi dopo, poche settimane fa, la sorprendente risposta del Campidoglio e la conferma dei nostri timori”.
L’immobile non è del Comune di Roma: «Non viene pertanto utilizzato come centro di accoglienza né per l’erogazione di altri servizi istituzionali. L’edificio – si legge nella lettera inviata dal Campidoglio – risulterebbe di proprietà di una società privata e occupato abusivamente da dieci anni da 400 stranieri provenienti dal Corno d’Africa che hanno avuto, in larga parte, il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Secondo la relazione presentata dalla Asl Roma B – prosegue la nota del Comune – lo stabile di via Collatina è divenuto il punto di riferimento per coloro che, provenienti dall’Africa, tentano di raggiungere gli altri stati europei al di fuori dei percorsi istituzionali di accoglienza».
Tradotto: clandestini. Clandestini che occupano abusivamente un palazzo. E sono infetti. Ma non li sgomberano.
«Una polveriera – per il consigliere della Regione Lazio, Fabrizio Santori – che siamo pronti a segnalare insieme ai comitati alla Procura della Repubblica. La questione della scabbia e della tbc è nota nel quadrante est della Capitale e clamorosa è la risposta del Comune di Roma, primo responsabile della salute dei cittadini».