La Ue vota il piano farsa di ricollocamento – l’Italia dovrà beccarsi i clandestini che sbarcano e in cambio ‘ricollocarne’ appena 15mila! – ma si spacca. Il Consiglio dei ministri interni della Ue, vista l’impossibilità di raggiungere l’unanimità, ha votato a maggioranza qualificata il documento sui clandestini presentato dalla presidenza dell’Unione europea. Uno strappo in stile sovietico.
Contro la ridistribuzione di 120 mila clandestini si sono schierati Ungheria, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca. Si conta anche un astenuto: la Finlandia. Roma e Atene, in cambio del ricollocamento, vengono chiamati a impegnarsi a rafforzare le strutture di identificazione e registrazione, in collaborazione con le agenzie europee competenti. In pratica, in cambio di un futuro e presunto ricollocamento di poche migliaia di clandestini, ci siamo impegnati a diventare ‘un campo profughi a cielo aperto’.
Non solo. Visto che chi ha votato no è anche chi dovrebbe prendersi i clandestini, non si capisce bene dove verranno ricollocati…un pasticcio. I paesi dell’Est hanno capito che la Ue è la nuova Unione Sovietica.
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