Cei nel business profughi: affita ‘case vacanza’

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La Cei annuncia di voler mettere le “case per ferie” cattoliche a disposizione per l’accoglienza dei finti profughi.

Ad annunciarlo è mons. Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana. Le strutture religiose, “pur consapevoli delle difficoltà operative ancora da superare, garantiscono la loro disponibilità e il loro entusiasmo”, ha detto don Lusek a Radio Vaticana.

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Entusiamo: 35 euro a ‘profugo’. Paghiamo noi. Questi, come gli affaristi degli hotel, vogliono monetizzare i loro hotel che non usano d’inverno. Spudorati.

Strano, non abbiano mai pensato di metterle a disposizione dei senzatetto italiani. Ah no, scusa, loro non hanno 35 denari in bocca.