Profugo pakistano (!) rompe iPhone: “Compratemelo nuovo”

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Storie sempre più al limite del ridicolo, dal mondo della cosiddetta ‘accoglienza’ dei profughi (finti). Stavolta siamo oltre.

Scrive un giornale locale:

«Per i profughi il cellulare è tutto. Non hanno altro, macchine o uscite con amici. Il telefonino per loro è il mondo». Per questo, quando Khan è arrivato da lui, l’altra sera, racconta Arti Memolla, l’albergatore albanese che nell’hotel “Al Tarcentino” ospita una trentina di migranti, «piangeva, con il suo cellulare tutto rotto. Sono andato al tendone della festa della birra a chiedere spiegazioni. Mi è stato riferito che mentre Khan, pakistano di 26 anni, era fermo con i suoi amici, è arrivato un friulano, gli avrebbe preso il telefono e gliel’avrebbe buttato per terra. L’avrebbe anche schiacciato con il piede. Senza motivo. Ospito da dieci mesi questi migranti e sono sempre stati bravi, educati e gentili. Ho chiamato i carabinieri e gli ho detto: se devo fare la denuncia, la faccio volentieri. Vado fino in fondo», dice l’imprenditore.

Quindi apprendiamo alcune cose interessanti:

  • Un albanese gestisce un hotel facendo soldi con altri immigrati. E noi paghiamo.
  • I sedicenti profughi passano le serata alle feste della birra.
  • Renzi ospita decine di pakistani, paese senza guerre, in hotel. A spese nostre. E non è un caso isolato, ma comunque vergognoso.

Hotel gestito da albanese incassa mille euro al giorno ospitando falsi profughi pakistani, circa 365mila euro in un anno.

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Vieni dall’Albania, prendi un hotel e inviti altri immigrati. Nell’Italia di Renzi funziona così. Quando sentite di ‘famiglie pronte ad ospitare’, pensate a ‘famiglie’ di immigrati che si fanno pagare per ospitare, a spese nostre, i loro parenti.

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Tornando alla ‘drammatica’ storia dello smartphone del pakistano. Il solito giornale locale continua:

I migranti si sono rivolti anche al comandante della Polizia locale, Lorenzo Liberale: «Ero alla festa, avevo finito di lavorare. Sono venuti da me 6-7 profughi che mi hanno raccontato che un friulano avrebbe preso il cellulare e l’avrebbe buttato per terra. Ma sembra che il friulano neghi. Ho detto ai profughi di fare denuncia». Ci potrebbe essere quindi anche una versione diversa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Norm di Cividale: secondo i loro primi riscontri ci sarebbe stato un momento di contatto fra tre italiani e il profugo, a cui sarebbe stato preso il cellulare, che poi sarebbe stato buttato a terra.

Questo ha rotto il suo costoso smartphone, e ora ne vuole uno nuovo: a spese di qualche italiano.

Urge una raccolta fondi per comprare l’iPhone nuovo al clandestino pakistano. Siamo oltre i confini della realtà.




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