Scusa Morandi: ma Antonio, terremotato vicino casa tua ti fa schifo ospitarlo?

Vox
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Oggi vogliamo ‘legare’ due storie, due vicende.

Una è raccontata da IlGiornale:

Una panchina di marmo ed una fontana. E’ tutto quello che è rimasto ad Antonio Supino, 56enne abitante di Mirandola, il paese nel cuore dell’Emilia Romagna che ha dato i natali al famoso filosofo Giovanni Pico della Mirandola.

E’ diventato il simbolo della differenza di trattamento tra gli immigrati ospitati nelle case e gli italiani lasciati vivere all’aperto. Abbandonati a se stessi.

Dopo i due terremoti del 20 e 29 maggio del 2012, Antonio come tanti altri terremotati emiliani, è rimasto senza casa. L’appartamento dove abitava in affitto necessitava di essere puntellato, così per lui si sono aperte le porte dei moduli abitativi provvisori. I container che ancora oggi, a 3 anni dal sisma, sono la casa degli sfortunati impossibilitati a rientrare nelle loro abitazioni.

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La seconda:

Morandi ai fan: «Penso di ospitare i profughi»
Gianni Morandi è intervenuto (di nuovo) sul tema dei migranti che arrivano in Europa.

Iniziamo coll’esprimere tutto il nostro disprezzo, per chi annuncia (per farsi pubblicità) a mezzo stampa la propria ‘bontà’.

morandi

Perché solo di pubblicità, si tratta. Altrimenti, Morandi, se volesse fare del bene, lo potrebbe fare ad Antonio, che vive a poco più di un’ora d’auto da casa sua e vive su una fredda panchina di marmo.

Ma Antonio non fa chic, sui media di distrazione di massa. Antonio è il prossimo tuo, non è l’esotico ‘loro’. E allora chi se ne frega, che muoia al freddo, Antonio. Che non fa vendere canzoni, e non guadagna ospitate dalla ‘gente che piace’, e che conta.