Offre accoglienza a italiani, Regione Toscana: “Non è previsto” – AUDIO

Vox
Condividi!

Un numero dedicato alle persone che volessero accogliere italiani in condizioni di indigenza: è attivo da oggi allo 055.2387216 presso il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana.

L’idea del capogruppo Giovanni Donzelli, è la risposta alla ‘linea rossa’ ideata dal governatore toscano per chi volesse fare affari con i sedicenti profughi.

Donzelli ieri ha contattato la linea voluta da Enrico Rossi per offrire accoglienza a italiani:

Vox

La Regione apre un numero verde per aprire le case degli italiani agli immigrati. Ho chiamato per chiedere cosa fare per ospitare un italiano in difficoltà, mi hanno detto che non era loro competenza.Quelli di destra secondo Renzi sono bestie, questi di sinistra per me sono traditori del proprio popolo.

Posted by Giovanni Donzelli on Lunedì 7 settembre 2015

“Ho chiamato per chiedere se fosse possibile offrire accoglienza anche ai tanti italiani che vivono in condizioni di indigenza, che purtroppo sono sempre di più. Ho preso atto che la Regione non si occupa di loro e deciso di mettere a disposizione i nostri strumenti istituzionali per istituire io una linea dedicata”.

Il numero, attivo come quello per gli immigrati dalle ore 9 alle 18, servirà per tutte le persone che vogliono offrire disponibilità ad accogliere persone senza tetto perché ridotte in condizioni di povertà. “Prendiamo atto che la Regione, mandata avanti con i soldi dei cittadini toscani, attiva un servizio ad uso esclusivo di chi vuole offrire ospitalità ai profughi – sottolinea Donzelli – ma non capiamo perché a questo numero sia vietato offrire ospitalità agli italiani in condizioni di indigenza. Enrico Rossi prova così a sfruttare l’onda emozionale per andare sulla stampa e fingersi buono. I cittadini non dimenticano che è governatore dal 2010 e che fino ad oggi non ha fatto nulla per aiutare, tanto per fare un esempio concreto, le 25mila famiglie toscane che sono in lista di attesa per una casa popolare. Ci pare una grave discriminazione nei confronti degli italiani – conclude Donzelli – quella di vietare l’utilizzo di strumenti istituzionali per il sostegno di persone che vivono in condizioni di difficoltà”.