Bambino affogato: “Famiglia ha mentito”

Vox
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Montreal – Il Canada smentisce l’accusa gratuita della famiglia (poi non è certo colpa del governo canadese, se in Siria si scannano) di aver rifiutato una richiesta di asilo politico da parte del padre di Aylan, il bimbo curdo che sarebbe morto annegato finendo su una spiaggia turca della città per scafisti di Bodrum.

“Forse era stata ricevuta una domanda da parte di Mohammed Kurdi (il fratello del padre di Aylan) e la sua famiglia, ma deve essere stata rispedita perche’ era incompleta e perche’ non rispettava le esigenze regolamentari dello statuto dei rifugiati” ha fatto sapere l’amministrazione per la Cittadinanza e l’Immigrazione canadese. Che è una cosa seria.

Era stata Teema Kurdi, sorella del padre di Aylan Abdallah, a far sapere che il Canada aveva rifiutato la richiesta scatenando la solita canea insensata di opportunisti.

Questo è il primo particolare della vicenda, strana, che cade. In molti stanno cercando di ‘guadagnare punti’ con la foto.

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Del resto, per arrivare fino a lì in così tanti da Kobane, serve un piccolo patrimonio. Diverse decine di migliaia di euro.

Tanto per dire, i bambini siriani nelle zone di guerra sono ridotti così:

siriaghouta

Il povero bambino affogato era, invece, prima di morire, ben vestito e ben nutrito. Parliamo, probabilmente, di una famiglia molto ricca che ha potuto permettersi di pagare il passaggio dalla Siria prima e il traghettamento sfortunato poi. Senza contare la previsione di spenderne altri per passare in Grecia e poi fino a Germania o Italia.