Queste sono infatti le prime dieci nazionalità dei profughi (finti):
- Nigeria (14,4%)
- Pakistan (12%)
- Somalia (10,6%)
- Afghanistan (9,1%)
- Gambia (9%)
- Eritrea (7,7%)
- Mali (6,9%)
- Senegal (4,1%)
- Egitto (3,1%)
- Ghana (2,7%).
Ma una domanda sorge comunque, rispetto ai presunti profughi siriani, tutti islamici sunniti, che assediano i confini europei: perché non vanno in Arabia Saudita e negli altri ricchi paesi del Golfo?
Del resto sono stati proprio Qatar e Arabia a ‘sollecitare’ le rivolte anti-Assad.
L’Arabia Saudita è a pochi chilometri. Non si rischiano naufragi. I ricchi Emirati sono molto più vicini dell’Europa. Allora perché non andare lì?
La fame di lavoratori è tale, in quei paesi, da importare immigrati dall’Asia orientale, e allora perché, i siriani non ‘fuggono’ in Arabia ed Emirati? Forse perché dovrebbero lavorare, e non essere mantenuti a scrocco.
E forse, perché il progetto è “islamizzare l’Europa” utilizzando un continuo flusso di presunti profughi.
Gli estremisti sauditi creano i presupposti della guerra in Siria, finanziando i cosiddetti ‘ribelli’, poi dirigono i ‘profughi’ islamici in Europa. E noi li accogliamo. Come il famoso cavallo.
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