Tutti uomini i 52 clandestini morti, pompe funebri si spartiscono il business…

Vox
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PALERMO – Dimenticate la propaganda delle ‘famiglie in fuga dalla guerra’ (inesistente).

Erano tutti maschi di età compresa tra i 20 e 40 anni i 52 clandestini morti nella stiva di un barcone, dove erano ammassati oltre duecento africani, e arrivati a Palermo giovedì notte a bordo del pattugliatore svedese Poseidon insieme ad altri 571 clandestini raccattati in Libia.

Sulle salme, che sono state collocate a bordo di un container frigorifero e trasferite nel cimitero dei Rotoli, che è stato chiuso per 48 ore per motivi igienico-sanitari, il pool di medici dell’Istituto di medicina del Policlinico di Palermo, insieme alla polizia scientifica, ha completato le autopsie: in pochissimi casi è stato possibile procedere all’identificazione.

Le salme sono state numerate e poste nelle bare, messe dice il comunicato “a disposizione dal Comune di Palermo”. Del business, del Comune di Palermo che si occuperà di appaltare le sepolture…

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Sono ancora in corso le operazioni di sanificazione del camposanto e del container frigorifero. E’ atteso per domani il nulla osta della Procura, che dovrebbe autorizzare la tumulazione.

Otto clandestini saranno seppelliti a spese dei contribuenti nel cimitero dei Rotoli di Palermo, le altri in diversi cimiteri comunali della Provincia. Si sono spartiti il business.

Serviranno almeno tre mesi, invece, per i risultati degli esami tossicologici e del dna richiesti dai magistrati palermitani, che sulla vicenda hanno aperto un’inchiesta. Una molto costosa inchiesta.

Anche domani il cimitero dei Rotoli resterà chiuso. “Sarà aperto al pubblico martedì”, assicura l’assessore comunale con delega ai servizi cimiteriali, Giusto Catania.

Perché, una nave militare svedese che raccatta vivi e morti in Libia, deve poi portare il suo carico in Italia? Per la gioia di Orlando e Soci?