In Tanzania aumentano aggressioni ad albini: fatti a pezzi per vincere le elezioni

Vox
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Mentre da noi gli ‘alfieri’ dell’invasione fanno di tutto per instillare negli italiani il senso di colpa da ‘uomo bianco e ‘riccastro’ che fa morire dei poveri africani (nostre vittime a prescindere) che fuggono da guerre che non esistono, un occhio all’Africa ci riporta immediatamente alla realtà: e la realtà è che i veri nemici degli africani, sono gli africani stessi. Le vere bestialità gli africani non le subiscono da noi, se le fanno benissimo da soli.

Una delle più folli e raccapriccianti riguarda il commercio di quelli che hanno la sfortuna di nascere albini. E’ diffuso sopratutto nell’Africa sub-sahariana orientale, con picchi in Tanzania. Ed è proprio alla Tanzania che alcune ong, ( come under the same sun) evidentemente seriamente impegnate a difendere i perseguitati ( e non i viziati), guardano con disperazione: tra un paio di mesi, infatti, ci saranno le elezioni politiche ed è un periodo delicatissimo. Si perché la credenza sociale che la carne, e la pelle in particolare, degli albini abbia poteri magici è diffusa a tal punto che anche i rappresentanti politici vi ricorrono in gran numero.
La domanda è in grado di ‘giustificare’ un importante traffico: vi sono gruppi legati a stregoni e sciamani, che rapiscono gli albini: questi vengono poi mutilati più volte per ottenerne ‘pezzi magici’, ed eventualmente assassinati.
Negli ultimi mesi, in attesa delle già accennate elezioni di Ottobre si segnala una generale moltiplicazione di aggressioni, con più politici denunciati di aver fatto ricorso a questo ‘mercato’. Il mercato è più che fiorente; fonti della Nazioni Unite hanno fatto conoscere anche i prezzi medi a cui sono acquistati parti di corpi di albini, o anche cadaveri: per pezzi non considerati particolarmente ‘pregiati’ si è intorno ai 500 euro, ma per la pelle, considerata estremamente ‘pregiata, si può spendere a fino a 7.000 euro; per avere infine un intero corpo a disposizione, è facile arrivare su cifre intorno ai 65.000 euro.
Funziona così, in pratica: qualcuno, ad esempio un politico che vuole un posto in parlamento, si compra almeno un pezzo più o meno ‘pregiato’ di albino; in seguito uno sciamano effettua dei riti propiziatori.

Le vittime sono soprattutto bambini, sostanzialmente per due motivi ( legati tra loro): non è facile per gli albini raggiungere l’età adulta, le famiglie spesso sono complici. Le cifre di quello che è considerato un ‘bene pregiato’, infatti, sono spesso considerate dalle famiglie sufficientemente allettanti per divenire corresponsabili dei rapimenti e dei barbari assassinii.

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E in un turbinio di orrore, in cui diverse bestialità fortemente diffuse in Africa si incontrano, per le bambine albine è facile subire un altro supplizio: stuprate, perché si ritiene possano guarire gli uomini malati di Aids.
Quindi, con ogni probabilità, anche contagiate, sempre che sia loro lasciato il tempo di preoccuparsi di ciò.

Questo avviene in Africa, mentre i vari pro invasione di casa nostra cercano di ‘costruire’ una superiorità morale africana, che non sta né in cielo né in terra, e di far credere che coloro che vengono da questi ‘pacifici’ luoghi siano vittime del popolo italiano, il quale deve sentirsi sempre in colpa ( a questo proposito, ad esempio, l’onnipresenza del Canale di Sicilia, la cui estensione ormai è leggendaria, ricoprendo perlomeno l’intero bacino Mediterraneo). Bisogna sentirsi in colpa, ovviamente, non per motivazioni razionali, ma per pura ‘emotività terzomondista’: perché i neri sono vittime dei bianchi, che sono sfruttatori, punto è basta.

E paradossalmente, proprio una delle cause, o meglio dei pretesti, dell’ideologia etnico-masochista odierna, ovvero il colonialismo, poteva certo evitare che in quei luoghi si ricorresse a certe bestialità, peraltro per certi intelligenti fini.