Senza vergogna: “Sono leghista, ma faccio soldi coi profughi”

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ROVERETO – L’albergo Quercia, sulla strada statale ospita solo profughi (finti). Ed è sempre “al completo” come riporta la scritta con un pennarello sulla porta d’ingresso. Una manna, una grazia caduta dal cielo per il titolare Elio Nave.

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Elio Nave millanta di essere un leghista: «Sono sempre stato un leghista e sempre lo sarò. Non vedo alcuna contraddizione» afferma bizzarro l’affarista, perché «io prendo chi c’è e non guardo il colore della pelle. Sa cosa le dico? Che non ci fossero loro io avrei dovuto chiudere anche l’albergo…»

No, lei prende clandestini a spese dei suoi concittadini. Ed è uno schifo. Mentre la Lega manifesta

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«Ai primi di giugno – spiega Nave – ho dovuto chiudere il ristorante: noi lavorevamo tanto con gli operai delle ditte, di chi lavorava nell’edilizia a chi ruotava attorno alle fabbriche della zona industriale, ma la crisi si è fatta sentire. Eccome si è fatta sentire. È tutto bloccato e noi ne abbiamo fatto le spese. Avevamo provato ad aprire anche una pizzeria, sempre qui in albergo, ma non è andata come speravamo. E anche l’albergo non funzionava a dovere: qualcuno di passaggio e poche, pochissime le prenotazioni di qualche turista. Sì qualcuno aveva riservato una stanza per la Strongmanrun ma l’abbiamo disdettata…». Perché sono arrivati i finti profughi. E sono soldi a palate: i nostri.

Diciamo le cose come stanno: i finti profughi sono un grosso affare per gli albergatori falliti.

«Per fortuna sono arrivati loro, altrimenti avrei chiuso anche l’albergo perché non si riusciva a coprire le spese. Tanto che ho dovuto licenziare il personale…»

Che poi aggiunge: «Dove li lasciamo questi disperati? Guardando la televisione vedi il dramma di queste persone. Ma io mi chiedo: cosa c’è alle spalle di questa ondata migratoria che sembra non finire più? Come fanno a pagarsi i viaggi? Dove trovano i soldi, se è vero che si parla dai 3-4 mila euro per affrontare la traversata quando sì e non guadagnano nelle loro terre un euro al giorno? Se davvero avessero tutte quelle somme che spendono per il viaggio della speranza credo che starebbero bene a casa loro» è convinto Nave. Così come è convinto che alle spalle di questi drammi ci siano «multinazionali che pagano i viaggi per poi sfruttare le terre in Africa o in Medio Oriente. E quando arrivano in Italia
questi profughi dove vanno a finire? Dove li mettiamo? Certo, non lo nego, che loro arrivando nel mio albergo mi hanno evitato la chiusura, ma i problemi non si risolvono qui. E spesso i politici parlano a vanvera…».

Pagano perché sanno di andare a finire in hotel. Dove li manteniamo anni a fare nulla. Ed arricchire gente come questo Nave. Che come Bergoglio, predica una cosa, e ne fa un’altra.

Chi accoglie clandestini a pagamento è un traditore della sua terra.




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